Gli affreschi bizantini di Gravina in Puglia

La cripta originale di fine XIII e inizio XIV secolo si trova ancora adesso in un giardino di proprietà privata in via San Vito Vecchio, nel rione dei fornaciari e dei maiolicari quali botteghe artigiane d’altri tempi. La cripta con dentro gli affreschi veniva utilizzata come deposito di rifiuti e ancora come pozzo di acqua piovana, acqua che ristagnava nella cripta rovinando gli affreschi. E finalmente nel 1956 furono effettuati le operazioni di distacco degli affreschi dalle pareti della cripta ad opera della Soprintendenza di Bari e dell’Istituto Centrale del Restauro di Roma. Ripristinati a regola d’arte in Roma gli affreschi furono esposti alla Mostra Universale dell’Arte Bizantina di Bruxelles nel ’58, ad Atene negli anni ’64 e ’65 e a Bari alla Mostra dell’Arte in Puglia nel 1966. Dopo queste mostre gli affreschi ritornarono a Gravina in Puglia e furono collocati nei locali a piano terra del Palazzo della Fondazione Ettore Pomarici Santomasi, con le dovute accortezze sulle condizioni climatiche ed ambientali per una buona conservazione. Imponente e maestosa tra gli affreschi c’è la figura del Cristo Pantocratore seduto in trono. Gli affreschi documentano l’influsso bizantino dei monaci basiliani al tempo della lotta iconoclasta in Oriente. Raccontiamolo ai ragazzi. 

Scatto di Carlo Centonze

Michele Gismundo

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