Cento anni fa l’epidemia cessò, nessuno riuscì a capirne le ragioni

La storia è tutto ciò che è stato. La storia, come si suol dire, “è maestra di vita”. Solo una conoscenza della storia può aiutarci a capire il senso di ciò che sta avvenendo. La maggior parte di ciò che vediamo oggi è riconducibile a qualcosa che è accaduto dieci, cento o mille anni fa.  Tutto ciò che si pensa di poter fare per costruire il futuro è, in un certo senso, stato già provato in diecimila anni di storia dell’uomo.  

La storia ci racconta di una epidemia influenzale, la cosiddetta “Spagnola”, che si diffuse in tutto il mondo tra il 1918 e il 1920. Ci racconta di divieti, di sofferenze, di lutti, di tanta umanità annientata dal virus. Si rese necessario anche allora ogni accortezza: pulizia e igiene della persona e delle abitazioni, l’astenersi da cibi indigesti e poco nutrienti, il ricorso all’aiuto e ai consiglio del sanitario, l’astenersi dal frequentare luoghi chiusi ed affollati, essendo tali locali facili veicoli del morbo. Proprio come in questo periodo di prevenzione al coronavirus.

L’epidemia incalzava giorno per giorno. Furono previste pene severe per i trasgressori delle norme che le Autorità emanavano, quotidianamente. Dopo la seconda ondata avvenuta verso la fine del 1918, i casi diminuirono bruscamente e inaspettatamente, quasi si annullarono. Cessarono definitivamente verso la fine del 1920: nessuno riuscì mai a capirne le ragioni. Forse il Virus, si ritenne soddisfatto o più probabilmente fu capace di mutare, diventando molto meno dannoso.  

Nessuno è mai riuscito ad affermare con esattezza il numero di vittime della Pandemia “Spagnola” (così chiamata perché furono i giornali spagnoli a parlarne per primi): alcune fonti riferiscono addirittura di quasi 100 milioni di morti nel mondo. A rischio furono soprattutto anziani e malati, come in effetti sta avvenendo in questo frangente.  

Chiusero anche allora i teatri, le chiese, i luoghi pubblici. La Comunità mondiale si mostrò impreparata e poco organizzata. E la Guerra Mondiale in corso peggiorò la situazione. Molti corpi furono sepolti di notte, senza bare. 

Poi, improvvisamente, la “Spagnola” cominciò a regredire. E si ritirò definitivamente, esausta si direbbe. Le città riaprirono, la gente tornò a sorridere, ad abbracciarsi. Si iniziò a respirare un gusto nuovo di libertà. Il mondo intero non dimenticò facilmente la terribile prova, perché fu messo a dura prova, davanti alla precarietà della condizione umana. Che dire dunque: mondo era, mondo è, e mondo sarà. Auguri a tutti.

Michele Gismundo

One thought on “Cento anni fa l’epidemia cessò, nessuno riuscì a capirne le ragioni

  • 4 Novembre 2020 in 19:07
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    Allora la spagnola fu preceduta dai bombardamenti della 1ª Guerra mondiale. Oggi un inquinamento mondiale precede l’attuale pandemia. Dio voglia che tutti gli uomini comprendano che occorre migliorare la natura se si vuole vivere una vita in salute. Questa la mia semplice considerazione.

I commenti sono chiusi.

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