Gravina-Team Altamura 2-0: visto da Altamura

Il derby della Murgia tra Gravina e Team Altamura è andato in archivio col il successo dei gravinesi, padroni di casa, per 2-0. Il risultato e forse ancor di più lo sviluppo della gara, lasciano l’amaro in bocca agli altamurani, costretti alla resa da un risultato che forse va oltre i propri demeriti, o se preferite i meriti degli avversari. La differenza, a conti fatti, l’ha fatta il “cinismo”, con i gravinesi, abili a sfruttare meglio le occasioni e gli altamurani che per una volta, hanno abdicato alla loro caratterizzazione nell’immaginario popolare, lasciando fare ai gravinesi la parte delle provvide formichine, e vestendo i panni delle improvvide cicale. In altre parole, il Team Altamura ha probabilmente costruito di più e creato più occasioni ma nel calcio, come nella vita, quello che conta è capitalizzare gli sforzi, cogliere le occasioni, farsi trovare pronti al momento giusto e ieri, questo pregio è stato gialloblù. Una menzione particolare, tra i ragazzi di Severo De Simone, va al giovanissimo portiere Mattia Guido, che compirà 18 anni il prossimo 5 dicembre, arrivato al Vicino, imbattuto da 305’ e che ha visto fermare il suo score a 322’, quando al 17’ ha respinto il rigore calciato dal bomber di casa, ma è stato trafitto da Mbida, più veloce di tutti a ribadire in rete. Al di là del risultato, quello che da altamurani, e da murgiani ci piace sottolineare è stato quello che abbiamo visto come “contorno” al derby. Due società che finalmente hanno imparato a rispettarsi (gli altamurani hanno lasciato pulito il loro spogliatoio e per questo sono stati ringraziati dai gravinesi), due tifoserie che pur incitando i propri colori non hanno trasceso, offrendo un’immagine della Murgia che a 50 km. da qui, a qualcuno non farà troppo piacere. Sì, non farà piacere, perché al di là dei soliti proclami, magari elettorali, spesso infarciti da sterile retorica, a Bari sanno benissimo che l’unico modo che hanno per continuare a trattare questa parte di Murgia come una colonia, è quello di obbedire al precetto romano del “dividi et impera”. Il mio auspicio è che ieri sia nata una nuova “visione” della Murgia, una visione condivisa, e pro-Murgia, una visione che metta al bando i campanilismi cretini, che troppo spesso hanno penalizzato le nostre comunità a vantaggio del capoluogo di provincia (termine romano, non a caso). Insomma, allo stadio tifate per chi volete, o per la città in cui siete nati, rallegratevi o incupitevi se la vostra squadra ha vinto o perso, ma fuori dallo stadio Altamura e Gravina devono marciare unite, non è nell’interesse di Altamura, non è nell’interesse di Gravina, è banalmente nell’interesse di tutti, di Altamura e di Gravina.

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