Dalla città-claustro all’abitazione-castello: i prossimi 70 anni

(la prima parte dell’articolo è stata pubblicata lo scorso 23 settembre)

In questi 70 anni di attività la Centro Edile Quartarella ha contribuito a cambiare la filosofia, la tipologia costruttiva, l’organizzazione degli ambienti abitativi. Le nostre case sono cambiate con il passare degli anni e delle proposte accattivanti. Dai pavimenti in cemento, ai marmi, alla ceramica, al gres porcellanato. Sino al parquet. Dai bagni spartani ai bagni-“centri benessere”. Dalle cucine in muratura, agli ambienti semiprofessionali, predisposti per soluzioni high tech.

In sostanza, sul territorio abbiamo trovato una adeguata risposta alle nuove esigenze creative, promuovendo tecnologia e materiali alternativi insieme a raffinatezza, eleganza e dinamicità, cogliendo cambiamenti e rinnovate sensibilità.

In questi anni è stato colto il crescente senso di responsabilità degli utenti della Murgia verso l’ambiente e l’aspetto ecologico, diventato di primaria importanza nelle scelte abitative.

Nel prossimo futuro, si progetteranno case sostenibili sia sul piano sociale che ambientale, case smart, case ecologiche, case tecnologiche, case verdi, case con facciate e terrazzi destinati alla coltivazione di ortaggi, fiori, piante ossigenanti.

In questa prospettiva, nei prossimi 10 anni la Centro Edile Quartarella potrebbe trasformare parte della sua superficie in un vivaio, oppure in un centro tecnologico.

E per conservare il ruolo di azienda leader, dovrà implementare il laboratorio di idee per lo sviluppo urbanistico delle nostre comunità, favorendo l’incontro di urbanisti, architetti e poeti, ingegneri e artisti, tecnici e filosofi. Partendo dalla analisi della attuale conformazione dei nostri centri abitati, potranno essere elaborate soluzioni che coniughino storia, architettura, economia, esigenze sociali, tradizioni.

Si potrebbe partire dalla idea della città-claustro (valorizzando l’aspetto sociale della conformazione della tipologia greca o latina e gli spazi comuni all’aperto) per conciliarla con il concetto di abitazione-castello, ossia di una unità abitativa autosufficiente, completa di tutti i comfort e servizi.

Oppure, si potrebbe partire dalla valorizzazione della <idea villaggio>, posta alla base della conformazione di Fornello, o Venusio, o Dolcecanto , per rendere più vivibili zone artigianali ed industriali.

Insomma, ci aspettiamo che la Quartarella, nei prossimi 70 anni, si trasformi in un laboratorio di innovazione, un motore di sviluppo, una officina feconda e creativa, un’incubatrice di rivoluzioni tecnologiche ed ecologiche, che promuova un’architettura a basso impatto ambientale, ricercando materiali per realizzare soluzioni abitative sostenibili, adatte al nostro contesto abitativo.

La meta è il futuro. Quindi il viaggio continua, generazione dopo generazione.

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