XXX Rassegna Internazionale del Teatro Classico del Liceo Cagnazzi

Gareggiando con Eschilo, Sofocle, Euripide, Aristofane, Plauto, il teatro classico scolastico nasce come la profonda esigenza di dar voce alla natura più vera, più diretta dei giovani che studiano i testi greci e latini, sino a penetrarne lo spirito e i messaggi più nascosti. La continua azione di catarsi della cultura greca e in misura diversa di quella latina guida i passi fecondi di giovani studenti che vogliono smentire le fragili accuse provenienti da più parti della sotto-cultura dominante dell’apparire, del successo senza scrupoli a tutti i costi: il Latino e il Greco sarebbero lingua morte.

Spuntano, così, autorevoli assertori della necessità di rivoluzionare il liceo classico e renderlo più attuale, in altri termini decretarne la fine, per i più ottimisti “eutanasia” di una cultura. I cosiddetti intellettuali di regime hanno cavalcato questa onda distruttrice rappresentando cinicamente il bisogno di innovazione, di conoscenze multimediali, di nozioni di economia a buon mercato e delle lingue commercialmente dominanti. Il mondo della cultura classica,degli appassionati, degli epigoni della istruzione classica e’ insorto

È evidente che tutto questo non si sia limitato ad una polemica dialettica o linguistica, ma si è tradotta in tagli netti ai sostegni alla cultura classica, limitando i finanziamenti e incoraggiando sperimentazioni che depotenziassero la curvatura del suo indirizzo naturale,al fine di renderla sempre più ibrida e accessoria. A tutto questo ha fatto da contraltare il sorgere di iniziative spontanee guidate da docenti illuminati che, rischiando di apparire obsoleti, sono diventati i tetragoni della cultura che ha formato le menti più eccelse dell’umanità da sempre. Tutto ebbe inizio  dall’insediamento del preside Filippo Tarantino nel 1993, trovando grande condivisione con il corpo docente ridotto in termini numerici,data l’esiguità del numero delle classi, ma fermamente determinato tanto da formare otto sezioni in pochi anni. La nuova governance ha posto i prodromi dell’istituzione che tutti conosciamo,cominciando a comporre le prime tessere dell’impareggiabile mosaico del Teatro Classico Scolastico.

Gli ostacoli da superare sono stati tanti e di varia natura, ma ormai il folle volo era spiccato,nulla avrebbe potuto fermarlo. I docenti di italiano, latino e greco, di Storia dell’ Arte di Ginnasio e Liceo hanno cominciato a proporre con maggiore frequenza lo studio appassionato della tragedia, sfrondandolo delle componenti meramente numeriche,privilegiando i messaggi e gli aspetti sociali, umani, etici, politici, dando allo studio connotati di ricerca e voglia di misurarsi con il teatro e la recitazione, senza trascurare l’analisi testuale. La professoressa Bruno e il professor Tarantino hanno cominciato a tessere relazioni con le maggiori autorità del mondo del teatro classico, l’INDA, l’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa, che da più di cento anni offre ai palati più fini la rappresentazione di tragedie e commedie interpretate dai più grandi attori contemporanei.

Il preside Tarantino, la prof.ssa Bruno, la prof.ssa De Ruvo, la direzione amministrativa e i collaboratori scolastici e tutto lo staff riescono a far coinvolgere i nostri giovani attori dalle attività dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico,firmando un appuntamento fisso con il Festival Internazionale del Teatro Classico dei

Giovani a Palazzolo Acreide. Il fiorire dei convegni fertili di Storia, Filosofia, Filologia,di Letteratura greca, Latina, hanno visto il preside Tarantino, le prof.sse Bruno, De Ruvo, De Mari, Cornacchia, Tucci, Scalera, Divincenzo, Amoroso, il prof. Palmisano, coinvolgere

grazie al progetto di diffusione della cultura umanistica in Europa, EWUM, Scuole di tutta Europa,internazionalizzando l’iniziativa che è cresciuta a tal punto da diventare quasi autonoma. Non sembri però tutto facile. I problemi iniziali di natura logistica hanno avuto soluzioni geniali e semplici nello stesso tempo.

Il teatro non c’era. Il mercadante era un ricordo lontano. Anche in questo caso il soccorso lo ha offerto la tradizione.

A Siracusa gli spettacoli si svolgono all’aperto. Anche il Cagnazzi ha il suo spazio aperto,l’atrio, salvato dalle mani sacrileghe di chi voleva una pavimentazione moderna, ľ’atrio è diventato la “Cavea”. Ad iniziativa avviata viene a mancare la disponibilità dell’atrio del Cagnazzi per lavori. Tutto sembra compromesso ma la creatività del Cagnazzi non ha limiti e il proscenio diventa itinerante passando dall’Aula Magna, ed altri spazi interni, a P.zza Zanardelli,all’atrio del Simone Viti Maino con un ‘alternarsi di attrici ed attori con un sincronismo pazzesco. Fu il trionfo di un’ idea.

La ricettività di Altamura non era allora il massimo. Bisognava contenere i costi per rendere accessibile a tutti la partecipazione, anche dall’estero, degli studenti. Lo staff diretto da Tarantino organizza in modo perfetto il magico tocco di classe della ospitalità, degli scambi culturali, concentrandoli nell’ ultima settimana di maggio, rendendo protagoniste le famiglie e la città di una pacifica invasione di serbi, russi, cechi, spagnoli,inglesi,portoghesi,greci e scuole di tutta Italia, che sono poi diventati ambasciatori di Altamura , della Puglia dell’Italia.

Ancora oggi sono frequenti i rapporti con queste scuole. La settimana consacrata al teatro trasforma il Cagnazzi in una scuola di teatro a cielo aperto. Le prove si svolgono in pubblico e le lezioni a classi aperte anch’esse.

Lo spirito di fraterna accoglienza cementa la comune passione per la recitazione e la drammatizzazione. Se è fondata la circolarità delle vicende umane, è lì che prima o poi il teatro classico scolastico tornerà, fedele alle proprie origini e al senso informatore di tutto il teatro antico: attraverso la sceno-coreografia della natura e degli spazi continua, scorre,incessante la vita. Non è ancora finita. E’ notorio che le ” Contaminazioni” hanno sempre arricchito la scaletta delle varie rassegne di teatro classico :il teatro in lingua,Shakespeare,Goldoni,ed altri.

ll Cagnazzi ha dato grande spazio al “Teatro Instabile” di Pino Rovereto che con grande successo ha portato in scena ogni anno un cast formato da attori provenienti da Istituti di Pena, da comunita’,connotando di finalità sociali la ricerca di recupero della umanita’ integrale di chi ha sbagliato. Il Preside Clemente dal 2011 ha raccolto la pesante eredità di dare continuità con successo all’istituzione del Teatro Classico Scolastico,(trasferendolo al Teatro Mercadante per lavori all’edificio) ormai nocchiero di se stesso e delle emozioni che sin dal primo giorno dell’anno scolastico si nutre chi si è iscritto sperando di poter calpestare con un qualsiasi ruolo il palcoscenico del teatro del Cagnazzi.Da anni ormai la Direzione artistica della Rassegna è affidata a due docenti tutor (negli ultimi anni le prof.sse Angela Scalera e Maria Tucci) che guidano un’intera classe insieme ad esperti esterni (Ezio Berloco e Greta Sassaroli, Michele Denora), rendendo i giovani protagonisti del grande evento annuale del Cagnazzi. Il professor Crapis, succeduto al prof Clemente nel 2023, continua a rendere onore al patrimonio umano,culturale ed emotivo del Teatro.

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