Coniugare sempre la storia locale con quella nazionale

Ospitiamo una riflessione del prof. Franco Laiso, docente emerito di Latino e Greco, sull’importanza dell’insegnamento della storia locale nella scuola italiana di ogni ordine e grado. […] Le riforme scolastiche e gli indirizzi generali che hanno segnato la storia della scuola italiana dell’ultimo quarantennio hanno sempre messo in evidenza l’importanza di studiare la storia politica e civile delle realtà regionali e locali. A giusta ragione! Questo è avvenuto soprattutto nella fase storica dell’attuazione dell’istituto regionale che era rimasto disatteso a lungo, sebbene la nostra Costituzione dettasse orientamenti e competenze. Gli anni ’70 e ’80 hanno conosciuto un’apprezzabile impegno nella scuola tendente a coniugare la storia locale con quella nazionale, nel quadro complesso della storia europea e mondiale. Si attuava l’inveramento di quanto il grande intellettuale e politico italiano, Antonio Gramsci, scriveva a suo figlio Delio: ” … sarebbe più opportuno studiare la storia reale, quella che si può scrivere sulla base di documenti ben precisi e concreti. Io penso che la storia ti piace, come piaceva a me quando avevo la tua età, perché riguarda gli uomini viventi e tutto ciò che riguarda gli uomini del mondo in quanto si uniscono tra loro in società e lavorano e lottano per migliorare se stessi, non può non piacerti più di ogni altra cosa “. Penso che sia opportuno essere sempre ancorati alla storia reale, documentata sempre, a cominciare dalla storia locale, per dare consistenza alla formazione civica degli alunni e sventare ogni presenza di approssimazione formativa in fatto di ricerca politica, storica e civica.[…]

La redazione

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