Altamura in serie C, la città guarda lontano

Altamura vive momenti di grande esaltazione per un risultato inseguito dall’insediamento della attuale cordata composta da giovani rampanti imprenditori altamurani. È stata la riprova della superiorità del team working rispetto all’azione autarchica di un unico magnate che spesso inficia la complessità di un affaire complicato come una società di calcio.

La vittoria del campionato di serie D è stata una cavalcata trionfale, sin dai nastri di partenza il team biancorosso ha imposto il suo passo, ha avuto pause fisiologiche, alla fine ha vinto il migliore come è giusto che sia. Determinazione, continuità, coesione interna, in campo e fuori, come sovrastruttura, il perfetto connubio tra società, staff tecnico, sanitario, logistico, pubblico, ultras compostamente orientati a interpretare il ruolo di dodicesimo giocatore in campo. In una impresa di grande effetto, il nocchiero rappresenta sempre il riferimento principale e l’artefice massimo di una performance quale la vittoria del campionato di serie D.

Il girone H, notoriamente è il più impegnativo sia a livello tecnico che agonistico, ambientale, di tutto il panorama nazionale.  Giacomarro  ha saputo adempiere al suo ruolo, ha imposto il suo 3-4-3 di partenza modificato in corso in 3-5-2 o 3-5-1-1, con Nicola Loiodice, uomo in più in tutte le zone del campo, per qualità, classe, capacità realizzativa e di assist man, sorretto dalla granitica difesa con il formidabile portiere (05) Fernandez gli altri 2 portieri Caputo (05) DeLuca (05), l’esperto Mattera centrale, braccetti Bertolo (2 gol), Colella, Cascella (04), Pellegrino (04), Petta, Enrico, Cipolla, Orfano (05); centrocampisti: Grande (03  – 2 gol),Maccioni(04),Bolognese(4gol),Di Pinto, Logoluso(3gol), Kharmoud, D’Innocenzo(04),.
Attaccanti: Saraniti(6gol),Lattanzi(6gol),Loiodice(14gol), Mobolio(2go),Pagni(04),Netti(03), Tataru(04),Molinaro(2gol).

Difesa impenetrabile, compattezza e completezza a centrocampo, attacco incisivo, valore aggiunto Loiodice,  in sintesi la formula vincente dell’Altamura sotto la guida esperta e capace di Giacomarro.

Il Calcio è un fenomeno sociale, culturale, di costume, folklore, cartina di tornasole di una comunità, dello spirito imprenditoriale, dell’acume dei suoi protagonisti, della organizzazione societaria. Altamura notoriamente dispone di ingenti risorse finanziarie, strategie di business, idee, eccellenze in ogni campo, dai servizi alla tecnologia, intelligenza artificiale, top assets in ogni settore economico e commerciale.  Questo risultato, espressione delle potenzialità altamurane, lascia intravedere ancora maggiori possibilità di giocare ruoli cruciali nella vita nazionale ad ogni livello.

Negli ultimi anni, Cerignola, Potenza, Picerno, Foggia, Francavilla (quest’anno meno) hanno stabilmente occupato spazi importanti in serie C proprio per il training gestionale culminato nel salto di categoria. In passato Altamura ha militato in Serie C nei campionati funestati dalla II Guerra Mondiale: 1945-46 e 1946-47 da cui si ritira. Poi l’inferno dei campionati regionali fino al 1988-89, primo vero approdo targato Dibenedetto – Tafuni in serie C2 fino al 1992-93, riappare solo per un anno in C2 nel 1996-97 con Maggi.

Il prossimo campionato sarà una sfida stimolante per lo stile altamurano, per il confronto globale con realtà economiche, finanziarie di prestigio e di rilevante peso politico non solo calcistico. Importante sarà essere preparati elevando il titolo di professionalità e di appeal verso il calcio che conta, creando collaborazioni con realtà superiori alla lega Pro. I benefici del salto di categoria contribuiranno ad impreziosire l’immagine di Altamura, dalla presenza sulle TV, in schedina con le attrattive turistiche, culturali, artistiche, antropologiche, paleontologiche della città di Altamura.

In campo commerciale la lega Pro rappresenterà un importante contributo alla comunicazione di impresa, alla creazione di un branding management di cui il territorio potrebbe beneficiare in ogni settore. La territorialità anche calcistica andrà incentivata mancando nelle zone limitrofe pari concorrenze, propiziata anche dalla crisi del Bari. Decisiva a livello calcistico la tempestività nel muoversi, individuando collaborazioni serie e competenti, dotandosi di una struttura solida e di forte impatto con la città. Il settore giovanile dovrà essere occasione visibile di crescita, vedi Monopoli, per pianificare ritorni economici, reperire risorse non solo federali, Questa società sa dove intervenire per potenziare la sua azione. In altre realtà il risultato tecnico è stato il volano per la realizzazione di opere ed impianti sportivi di grande portata sportiva e sociale, vogliamo credere che anche per Altamura sia scoccata l’ora del riscatto in ordine alla domanda di sport e spazi per il tempo libero, il verde e il sociale oltre che rispondere alle esigenze dello sport agonistico, tutta Italia seguirà il percorso di Altamura.

Organigramma del Team Altamura:

Presidente: Filippo Direnzo

V.Presidente: Filippo Farella

D.G. :Nico Squicciarini

D.S.:Massimo Martelli

Settore Agonistico:Angelo Continisio

Dirigenti Accompagnatori: Franco Ninivaggi, Renzo Bolognese , Michele Calia,

Segretario generale: Antonio Obbiettivo

Allenatore: Domenico Giacomarro

All.in seconda: Felice Ragone, Davide Calabrese,

Team manager Dino Lorusso

Prep. portieri: Antonio Bruno

Prep. atletico: Emilio Maggio

Staff sanitario: dr. Pino Dirienzo, Pasquale Piacenza massoterapista, Roberto Ostuni fisioterapista,

Magazzinieri: Nicola Carlucci, Orazio Vitti.

Addetto Stampa: Felice Griesi

Marketing: Niccolò Squicciarini

Social Media: Luca Mangiatordi

Fotografo: Luca Gnurlandino

C’è un uomo che è sempre stato presente, nei momenti bui e nei giorni di gloria calcistica, testimone discreto e attento delle 3 promozioni in C dell’Altamura: Nicola Carlucci, magazziniere alla Tommaso Starace dell’era Maradona al Napoli, capace di stemperare tensioni e stimolare i giocatori a dare il massimo con la sua filosofia di vita tesa a cogliere il meglio da ognuno, filtro tra società e spogliatoio. A lui come ad Orazio Vitti vada il riconoscimento di tutti coloro che amano il calcio, consapevoli che il successo si fonda anche su coloro che appaiono poco ma con passione e profonda umanità favoriscono la certosina costruzione di un gruppo vincente.

Leonardo Denora

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