Un libro-progetto geniale “La via Micaelica della Murgia”
Ritengo geniale la pubblicazione di un libro-progetto onde fissare per iscritto il vastissimo itinerario della via Micaelica della Murgia ai fini, innanzitutto, di conoscenza di tutte le località territoriali, tra Puglia e Basilicata, in cui da secoli è venerato San Michele Arcangelo e per attestare l’esistenza di una religiosità popolare così capillarmente diffusa.
Questa realtà porta a riflettere sulla religiosità popolare dei nostri antenati rispetto alla società attuale più materialista, meno incline al sacrificio e alla ricerca ossessiva del guadagno e del piacere immediato. Fissare sulla carta itinerari caratteristici e precisi dei collegamenti fra le tante località coinvolte nel culto Micaelico non molto distanti dal luogo in cui viviamo è stata un’idea altrettanto proficua ai fini di intraprendere percorsi turistici che recano vantaggio alle singole persone e all’ intera economia del nostro territorio.
Il progetto di raggiungere sabato 10 maggio 2025 con un pullman di 50 persone, in una sola giornata, in forma di pellegrinaggio, i siti micaelici delle località di Acerenza e di Minervino Murge è stato realizzato dalla Parrocchia di Dolcecanto guidata dal suo Parroco don Francesco Elia. Hanno partecipato anche gli autori del volume, Giuseppe Marrulli, Michele Gismundo e Carlo Centonze.
Trovo molto particolareggiata la ricerca e la puntuale descrizione delle località murgiane micaeliche avvallate da meravigliose fotografie nel bellissimo volume appena uscito dalle stampe. Leggendolo, ho rivissuto i 15 giorni trascorsi sulla Murgia tra Gravina e Corato presso una masseria di un mio prozio quando avevo tredici anni. Quindici giorni sotto il sole rovente del mese di giugno furono sufficienti a farmi orientare verso un nuovo percorso di vita che mi allontanò da Gravina per 8 anni e che mi fece ritornare a casa mia dopo aver conseguito la maturità classica. Senza indugiare mi iscrissi alla facoltà di Materie Letterarie presso l’Università di Bari e nel 1976, subito dopo aver espletato 13 mesi di servizio militare, mi laureai.
Parlare del libro, oggetto delle mie riflessioni e considerazioni, penso che sia doveroso far comprendere a tutti i futuri turisti in pellegrinaggio, che l’Arcangelo Michele era a servizio di Dio Padre Onnipotente e prese le sue difese contro Lucifero che voleva ergersi al posto di Dio. Lo stesso nome in ebraico MI- CA- EL che in latino è “Quis ut Deus” significa “Chi è come Dio?”. Nel mondo greco-romano era diffusa la religione politeista tra cui il culto nei confronti di Ercole, invocato dagli antichi come dio tutelare. Con la diffusione dell’Ebraismo prima e del Cristianesimo dopo, l’Arcangelo Michele ha preso il posto di Ercole nella devozione popolare.
Dopo l’apparizione sul Gargano a Monte Sant’Angelo, in concomitanza della guerra contro i Sanniti, i Longobardi attribuirono proprio all’ Arcangelo Michele la loro vittoria nella contrada denominata dai Romani “Maleventum” e modificata dagli stessi Longobardi col nome attuale di “Beneventum”. Quindi bisogna dire ai turisti – pellegrini itineranti della via micaelica – che il principale culto religioso deve essere rivolto a Dio Onnipotente nell’unità delle tre persone uguali e distinte Padre, Figlio e Spirito Santo, senza dimenticare mai che San Michele è una creatura celeste al servizio di Dio come Arcangelo.
La concomitanza di ritrovare la venerazione rivolta all’Arcangelo Michele in grotte o spelonche, non deve meravigliare più di tanto perché siamo stati tutti trogloditi (abitanti nelle caverne). Si abitava nelle grotte e presso qualcuna delle stesse si osservava il culto a varie divinità. La prima cattedrale di Gravina è stata la notissima grotta di San Michele Arcangelo a 5 navate, presente nel nostro rione denominato Fondovito in onore di San Vito Martire.
Mi auguro che dopo l’uscita del Libro, oggetto delle mie considerazioni, si intensifichino i viaggi con tutti i mezzi, anche a piedi, seguendo gli itinerari proposti ai siti micaelici in vista di un ritorno alla Fede autentica per tanti che l’hanno abbandonata e ad un ragguardevole beneficio economico per tutte le agenzie turistiche e per i gestori dei luoghi di ristoro diffusi nel nostro territorio.
Il libro “La Via Micaelica della Murgia” è in vendita nelle cartolibrerie:
Vincenzo Parrulli, via Matteotti n. 26 a Gravina in Puglia
Saverio Dambrosio, “Il Gessetto”, Via Matera 35 ad Altamura
6 settembre 2025
Prof. Pietro Elia
Foto di Giuseppe Carlo Centonze, La grotta di San Michele a Minervino Murge