Addio al dott. Filippo Patella: magia nell’uso del bisturi, delle mani, del cervello e del cuore

D) Pronto? Buon giorno Filippo, come va?

R) Bene, bene, tutto apposto

D) Sicuro?

R) Certo, certo cara e tu piuttosto come stai?

            Così iniziavano le recentissime telefonate e, nonostante la sofferenza della malattia, la risposta era sempre la stessa: “Bene, Bene”. E proprio sul termine “Bene” che ruota la esistenza di questo uomo, di questo medico di Altamura a nome Filippo Patella.

            Sì, il Bene, il giuramento della sua vita professionale, bene come coraggio, bene come preparazione, bene come diritto-garanzia alla salute, bene come resilienza, bene come Amore. Non si conosce bene l’amore finchè non si perde davvero dicevano gli antichi.

            In realtà, noi, familiari, amici, concittadini, lo avevamo sempre avuto il bene sotto gli occhi ma non lo abbiamo appieno riconosciuto fino a quando tutto si è compiuto. Giovane di bella presenza, di ottima famiglia, bravo professionalmente, dal buon carattere, realizza negli anni ’60 i suoi studi professionali in medicina, con grandi prospettive di carriera e con la chirurgia nel cuore.

            Sguardo ironico, sornione, fiero della consapevolezza di essere diverso grazie alla sua semplicità che lo ha reso geniale e grazie alla quale tutti lo abbiamo amato.

            Grazie alla sua speciale compagna di vita Clara, affronta contemporaneamente la carriera in crescita, la famiglia in crescita e la propria vita che, sin da subito, si presenta affascinante ma tortuosa.

            Le perdite degli affetti, il tentativo di vedersi minare la propria vita con il terribile sequestro di persona, il buio, il silenzio, la carriera incrinata da umane gelosie, i piccoli errori commessi, la compostezza, il sorriso ironico, la gentilezza di una educazione e di una genialità di altri tempi, la resilienza.

            I piccoli ospedali con lui diventano luoghi di avanguardia, la scienza viene affiancata dalla tecnologia e ne travolge i tempi e lui diventa precursore di un mondo di conoscenza che solo pochi geni con la loro umanità e semplicità riescono a creare.

            La semplicità professionale, unita a genialità, da piccoli invidiosi scambiate in “tuttologia”, negli anni di studio e maturata esperienza diventano “magia nell’uso preciso degli strumenti, del bisturi, delle mani, del cervello e del cuore.” Trionfo del bene!

            Interventi riusciti, guarigioni, riconoscenza dei numerosi pazienti e loro familiari, successo, affetto, amore della speciale moglie Clara, dell’amato fratello Danilo, del fidato infermiere Donato, il denaro, le amate auto, il bene infinito di chi lo circonda, la famiglia sempre più numerosa, i figli, amati tutti in egual misura, dal più piccolo al più grande, l’orgoglio per il figlio medico, gli amatissimi nipoti!

Il Bene. Rara conferma di una eccezione di uomo che rispetta il proprio padre, che trasforma il bene ricevuto in un regalo immenso per chi lo circonda da parente, da amico o finanche da animale e da cane in particolare. Il Bene.

            Tutto ruota intorno a questo dono e strumento per lenire le altrui malattie e sofferenze al punto da dimenticare la propria malattia e sofferenza. Il bene diventa perdono per i suoi afflittori, generosità immensa, padronanza di un ruolo allorquando sulla propria famiglia si abbattono varie difficoltà e il Bene vivifica, diventa Amore immenso, pienezza della responsabilità genitoriale, compostezza negli affanni, resilienza.

            Loquacità spiccata e composta anche nelle scelte politiche, nell’impegno civile, nel rispetto della religione, caratterizzata da lunghi dialoghi nella ricerca di una fede fronteggiata, sempre, con lo spirito della ragione.

            Un uomo, un medico, un marito, un padre, un amico, un padrino, un malato! Purtroppo sì, ad un certo punto il medico diventa malato, sofferente silente, resiliente. E scorre la sua vita, la medicina, lo studio professionale, i pazienti, i figli ….“Donato che appuntamenti abbiamo? “E il buon Donato garantiva ferme risposte, rinviando a un domani che poteva purtroppo non esserci! La medicina, lenire le sofferenze, la gentilezza e fierezza sempre e soprattutto nella incombente malattia, la resilienza.

            Un onore averlo conosciuto, un onore averlo amato e un grande dono essere stati amati da lui. Altamura la sua città da cui non ha mai voluto allontanarsi se non per raggiungere le sue amate montagne trentine, dove il bene diventava libertà e si apriva alla vita spensierata e giocosa.

            Altamura, la fierezza, la fierezza di un popolo, la fierezza di un uomo, la fierezza di un figlio illustre. Il Bene!

            Onore a un uomo libero, coraggioso, un uomo di scienza che ha speso la propria vita per farne strumento per lenire le sofferenze altrui. Lo spirito ormai libero sovrasta i nostri cuori e la sua resilienza diventa nei posteri compostezza, impegno, rispetto degli altri e del bene.

            Onore per un cognome e per un nome rari esempi del Bene.

            Arrivederci caro Filippo!

Marisa Savino

5 thoughts on “Addio al dott. Filippo Patella: magia nell’uso del bisturi, delle mani, del cervello e del cuore

  • 8 Aprile 2021 in 20:16
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    Come non si può condividere parola per parola il tuo scrivere cara Marisa. Una figura di altri tempi che difficilmente potrà essere dimenticata da quanti l’hanno conosciuta.

  • 8 Aprile 2021 in 23:59
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    Brava! Il vero ritratto di Filippo così come tutti lo abbiamo conosciuto. Ci rimarrà sempre nel cuore !

  • 10 Aprile 2021 in 12:09
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    Tristezza sì, tanta, ma anche la consolazione di ripercorrere la prima giovinezza ad Altamura e il lungo sodalizio con Filippo: tante uscite insieme da fieri boy-scouts che eravamo, collaborare con gli altri per meglio conoscere noi stessi, le tante partite di calcio nel campo improvvisato di via Bisanzio Filo. La carrellata dei ricordi è davvero lunga: studiavamo con passione, studiavamo anche per passatempo: a Filippo venne conferito il brevetto di radiotecnico (io non chiesi il brevetto di poeta: non esisteva e non esiste tuttoggi).
    Ci ritroveremo, Filippo: siamo stati insieme ai piedi della Croce, sotto il manto della Maddalena, e tu hai spiccato il volo: ti sarà lieve la terra.

  • 11 Aprile 2021 in 19:33
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    Nn lo conoscevo ma attraverso il commiato della scrivente, ho inteso che Altamura ha perso un eccellente figlio
    Rimarrà di lui il suo esempio e l amore profuso per le persone care ed i suoi pazienti. Grazie dottore.
    Condoglianze alla famiglia e a quanti l hanno amato.

  • 12 Aprile 2021 in 08:01
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    Ho conosciuto il suo sorriso. Metteva a proprio agio e tranquillizzava. Bellissimo l’articolo ad egli dedicato dove non si sono nascosti i cattivi pregi come invidia e cattiveria che, chissà perché hanno sempre il sopravvento in noi. Condoglianze alla famiglia e che la terra gli sua lieve.

I commenti sono chiusi.

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