Lettera aperta alla Regione Puglia: annullare le differenze tra Donne e Uomini

Non sappiamo se il 2021 sarà l’anno delle donne, ma lavorare in sintonia perché questo accada è di buon auspicio. Ed è il messaggio augurale che mi permetto di inviare alla comunità pugliese per salutare il nuovo anno, puntando sulla forza e l’entusiasmo delle donne che scommettono sul futuro.

            Non è un caso se l’anno scorso la Commissione Europea ha condizionato l’uso delle risorse del “Recovery Fund” per le nuove generazioni, raccomandando ai paesi membri di individuare strategie e politiche adeguate per eliminare le disuguaglianze di genere, specie in materia di conciliazione dei tempi, “Famiglia-Lavoro nelle città”, di regolamentazione dello Smart working e di attuazione dei piani territoriali predisposti dai comuni nelle diverse regioni.

            La Puglia già nel corso della sua ottava legislatura (2005-2010) pensò di dotarsi di una legge dal titolo “Norme per le politiche di genere”. Ricordo che non fu per niente facile varare alla unanimità la Legge Regionale n. 7 del 21 marzo 2007, in particolare nella definizione delle “garanzie” di partecipazione della donna e nella individuazione degli strumenti di valutazione. Si raggiunse l’intesa con l’istituzione dello “Ufficio del Garante di Genere”, presso l’assessorato regionale alla Solidarietà.      Meno complicata l’intesa sui principi e sulla finalità grazie all’individuazione di alcuni pilastri che è bene evidenziare:

  • L’universalità dell’esercizio del diritto di cittadinanza di donne e di uomini.
  • L’equità nella distribuzione delle risorse.
  • Il rispetto dell’identità e valorizzazione delle differenze.
  • Le garanzie sulla partecipazione delle donne alla vita politica, economica, sociale, culturale e civile in ogni ambito pubblico e privato, nelle assemblee elettive, negli organi di governo e negli Enti regionali.

            Non posso dimenticare l’importante contributo di proposte offerto dalla “Consulta Femminile Regionale” che sin dalla sua istituzione del 1980, ha continuato a sollecitare attenzione e norme adeguate al raggiungimento delle Parità di Genere. Così come mi piace esprimere sincera gratitudine all’Ufficio stampa delle Regione in quel periodo.

            Il settimanale “Famiglia cristiana”, per valorizzare il Genio Femminile utilizza la frase tratta dal Libro ebraico “Talmud” sulle origini e sulla figura della donna nella società e nella Chiesa: “la donna è uscita dalla costola dell’uomo, non dai piedi perché dovesse essere calpestata, non dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale, un po’ più in basso per essere protetta e dal lato del cuore per essere amata”.

            Anche il nostro amato Papa Francesco, nel messaggio del 1° Gennaio della 54^ Giornata Mondiale della Pace ha indicato “La bussola” per una rotta comune, soffermandosi sul protagonismo delle donne nella famiglia e in ogni ambito sociale, politico ed istituzionale.

            Ha continuato il “Corriere della Sera” con un suo speciale inserto di “Buone notizie” sulle donne che non hanno mai avuto paura del futuro e che non si sono arrese alla pandemia, alle malattie, ai lutti, alle difficoltà economiche e alla disuguaglianze di genere ancora persistenti: suggerisce di tener conto per il prossimo futuro dell’esperienze e dell’esempio di professioniste, di scrittrici, di imprenditrici, di attrici e di madri che si sono affermate grazie allo sguardo speciale che hanno sulla vita e alla loro capacità generativa nel far impresa, nel fare famiglia, nel lavoro, nello studio, nello sport e nella difesa dell’ambiente.

            Anche la nostra Gazzetta del Mezzogiorno ha dato risalto, ospitando l’Appello Pubblico del Comitato promotore della Rete delle Donne costituenti, rivolto ai responsabili istituzionali ed in particolare al Presidente della Regione Puglia Emiliano per sollecitarli a caratterizzare l’attività legislativa con aggiornate e concrete politiche di settore, per annullare la differenza tra Donne e Uomini.

            Dopo 13 anni è doveroso ed opportuno procedere a modifiche e ad integrazioni del vigente impianto normativo, ascoltando le proposte della Rete che troverebbero sicura accoglienza da parte della Presidente, l’amica Loredana Capone, Prima Donna chiamata a presiedere il nuovo Consiglio Regionale della Puglia. Devo sottolineare che l’approvazione della Legge n. 7/2007 fu facilitata soprattutto dall’aiuto qualificato ed incisivo di alcune donne determinate come le signore Capone, Gentile e Godelli, assessori regionali dell’amministrazione Vendola.

            Condivido perciò la iniziativa della Rete delle Donne costituenti, che annovera tra le sue principali promotrici l’amica prof.ssa on. Marida Dentamaro che, da esperta di diritto pubblico, propone di dare vita ad una “Legislatura costituente” per concorrere a scrivere il programma della Regione e garantire alla donne pugliesi una presenza più visibile ed attiva nella realtà istituzionale della nostra Regione.            

            In attesa di buone notizie annuncio la mia sottoscrizione del Documento e dichiaro la mia disponibilità a sostenerlo.

            Prof. Pietro Pepe

            Già Presidente del Consiglio Regionale della Puglia

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