Fame di farcela

C’è “fame” di farcela, come nel dopoguerra, e a tutti i livelli. Ci sono riusciti i nostri nonni, possiamo riuscirci anche noi! 70 anni fa fu ricostruito un paese distrutto dalla guerra e afflitto da tanta disoccupazione. Sono stati anni di profondi cambiamenti, del modo di pensare, di agire, di comunicare con gli altri. In quegli anni si mobilitarono soprattutto i giovani. Tra qualche mese ci toccherà ricostruire l’Italia intera dalla “guerra del corona virus”. Saranno i giovani, anche questa volta, quelli che hanno studiato soprattutto, a rimboccarsi le maniche e a riprendere le redini di una nazione così provata da lutti, sofferenze indicibili, crisi economica e tanta scarsità di lavoro. I nostri giovani professionisti hanno dimostrato, in questo triste frangente, di possedere competenze e abilità fondamentali per una nuova ricostruzione, come nel dopoguerra, ragazzi che hanno evidenziato di nutrire un amore autentico verso la comunità, verso un popolo che indubbiamente ha fame di farcela. Nasceranno nuovi modelli di sviluppo, nuovi stili di vita, costruiti innanzitutto sul principio della solidarietà, lievito evangelico indispensabile per una società a misura d’uomo, con nuovi comportamenti solidali di fratellanza e di reciproco sostegno, nella coscienza dei comuni interessi e delle comuni finalità. C’è voglia di capire, di riflettere, di appurare episodi realmente accaduti sulla vicenda “corona virus”, per poter intraprendere, con coraggio, percorsi di relazioni interpersonali nuove, strade adatte alla crescita economica. La storia come sempre ci viene incontro, è ricca d’insegnamenti per una sana ricostruzione: il passo in avanti compiuto da Matera nel dopoguerra, partendo dalla sua arretratezza è sotto gli occhi di tutti. Certo, ciascuno deve fare la sua parte: i governanti non possono più sottrarsi alle attese legittime di un popolo ormai maturo e libero da strumentalizzazioni di qualunque sorta.  Serve “fame di farcela”.  E pare che in questo momento non manchi.

Nella foto: il secondo dopoguerra a Gravina di Vito Nicefalo

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