Restate a casa! … e scrivete memorie

Il nostro territorio murgiano è pieno di persone anziane, ad Altamura e a Gravina in particolare.  È stato chiesto a Piero Angela, giornalista novantaduenne, quale consiglio darebbe agli italiani chiusi in casa in questo momento. La risposta è stata questa: “… alle persone anziane, ma non solo, direi di approfittare di questo periodo per scrivere la storia della loro vita, di creare un documento prezioso, che poi resterà per sempre nelle loro famiglie. Io sarei felice di avere oggi un diario o un racconto dei miei nonni o bisnonni: le radici sono sempre importanti”. L’invito quindi a scrivere memorie va colto, a nostro avviso, perché il momento è drammatico: ci cambierà il futuro. Le persone sagge, quelle perbene, ci invitano a scrivere memorie: storie e storia di una umanità falcidiata dal corona virus, vicende di una sofferenza indicibile, immagini struggenti di una colonna di mezzi militari, con a bordo i feretri dei morti da corona virus che il camposanto bergamasco non riesce più a gestire per il numero troppo elevato di morti. Alcune parole chiave, come tamponi, mascherine, contagi, ospedali dedicati CoViD-19, terapie intensive e respiratori, resteranno impresse nella nostra mente, non da meno tutti quegli ospedali da campo realizzati dall’Esercito Italiano, con una “richiamata alle armi” di medici e infermieri. La disperazione di sindaci e presidenti di regione, di medici e paramedici, nonché di migliaia e migliaia di pazienti colpiti dal virus è tanta. Sul mio diario oggi ho scritto di una infermiera di Piacenza: ogni volta che il suo turno in ospedale finisce, cadono lacrime di dolore pesanti come macigni. Racconteremo di una crisi economica spaventosa per causa pandemia, scriveremo di artigiani e commercianti, di piccole e medie imprese, finite sul lastrico. Parleremo insomma di tanta, ma proprio tanta umanità inoccupata e preoccupata per l’avvenire dei propri figli. Scriveremo memorie di ripetute richieste, avanzate dai parenti delle vittime, con le lacrime agli occhi, di “Rimanere a casa”: a fronte di una condotta irresponsabile di alcuni nostri connazionali, riluttanti al rispetto delle regole, giustamente imposte dal governo: giornate trascorse in famiglia, produttrici comunque di affetti familiari, forse, dimenticati nella frenesia di una vita cosiddetta moderna. “Rimanere a casa” è la chiave di volta, come sostengono i medici e gli esperti, per debellare il maledetto virus. Il popolo italiano è sottoposto ad una difficile prova: la più difficile dalla seconda guerra mondiale. Non sarà mai abbastanza la gratitudine verso tutta quelle persone che lavorano incessantemente in questo frangente per soddisfare le attese primarie della popolazione: gesti encomiabili che vanno decisamente annotati e rimarcati nei nostri “diari della memoria”. L’invito, validissimo e imperativo, è quello di rimanere a casa: restate a casa! … e scrivete memorie.  Auguri a tutti!

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