Marrulli, Gismundo, Centonze in una produzione Algramà, “La Via Micaelica della Murgia”

Tanto tuonò che piovve. Questa volta l’antico proverbio si applica a un evento favorevole. È finalmente in edicola il volume “La Via Micaelica della Murgia“, edito dall’Associazione Algramà e patrocinato dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia, geosito dell’Unesco. A breve verrà presentato alle istituzioni locali interessate e al pubblico dei devoti e di quanti, spinti dalla voglia di conoscere, vorranno apprenderne i dettagli.

Si tratta di un’edizione di pregio realizzata presso il Centro Stampa di Matera. Se ne sono assunti l’impegno e la responsabilità i soci di Algramà Giuseppe Marrulli per i testi e Carlo Centonze per le fotografie, con il coordinamento di Michele Gismundo, esponente del Consiglio Direttivo. Va posto l’accento sul fatto che il lavoro ha coinvolto una vera e propria squadra di persone dei nostri luoghi tenute insieme dalla comune passione per i paesaggi, i borghi medievali, gli habitat rupestri. Ne è emersa una partecipazione solidale che, a ben guardare, è frutto della devozione al culto di San Michele ancora molto diffusa nelle lande della Murgia.

La vecchia idea di tracciare un itinerario di collegamento tra i santuari rupestri della Murgia è stata così portata a compimento. È significativo il sottotitolo “La riscoperta del culto di San Michele Arcangelo, una risorsa per la crescita del turismo nei siti rupestri, nei borghi storici e nei parchi naturalistici dell’Alta Murgia“, precisazione indispensabile che mette bene in luce l’obiettivo del complesso studio affrontato da tutti gli autori – e non sono pochi – che hanno contribuito alla stesura del libro.

Il volume è articolato in sette capitoli, ai quali è aggiunta un’appendice che racchiude i numerosi articoli di stampa sull’argomento risalenti per lo più al periodo pre-covid, quando si incominciò a parlare del progetto. Innanzitutto il volume ha finalità divulgative, non solo del progetto che è al centro della ricerca, ma anche dei vari profili di approfondimento che spaziano dal contesto territoriale ed economico della sub-regione murgiana, alle tradizioni legate alle celebrazioni del culto micheliano, fino alla narrazione delle attrattive dei centri storici delle città dell’altopiano e dei siti dedicati all’Arcangelo.

Come avviene per tutti i cammini, così in voga oggi in Puglia e Basilicata, sono state tracciate le sette tappe del percorso, compendiate in altrettante schede di sintesi dei dati: distanze, sentieri percorribili sia con mezzi di locomozione sia in bici o a piedi, luoghi di interesse da visitare, strutture di accoglienza e ristoro. Il pellegrinaggio ai siti micaelici coinvolge tre località della vicina Basilicata (Montescaglioso, Matera, Acerenza) e cinque della Puglia (Santeramo, Monte Laureto di Putignano, Altamura, Gravina in Puglia e Minervino Murge).

Nel complesso il cammino è lungo 150 km e rimanda alle vie percorse dai pastori della transumanza che, durante i loro spostamenti, visitavano le grotte dedicate a San Michele Arcangelo per invocare la protezione delle greggi e della salute personale.

In buona sostanza, non è la scoperta sensazionale di un mondo sconosciuto, ma la suggestiva rievocazione di quei tempi, di quella devozione e di quei luoghi a lungo negati alla consapevolezza dei residenti e all’attenzione dei visitatori, ritenuti erroneamente luoghi della desolazione e della povertà culturale.

Ne è passata di acqua sotto i ponti dagli anni della nonchalance. L’Alta Murgia è ora ufficialmente riconosciuta come “ambito” paesaggistico tipico della Puglia nel Piano Paesaggistico Territoriale Regionale e, perciò, oggetto di tutela e conservazione. La civiltà rurale e pastorale è ancora viva nei gesti e nei paesaggi del nostro territorio. L’itinerario proposto costituisce un viaggio immersivo nella Murgia che va valorizzato, in quanto accresce il livello di sensibilità del pubblico riguardo alle proprie risorse da salvaguardare.

Non si può concludere se non invitando i lettori ad osservare con attenzione le immagini catturate con passione dall’obiettivo del fotoreporter. Alcune foto degli anni cinquanta del secolo scorso, sbucate inaspettatamente dalla scatola dei ricordi di una famiglia delle nostre, restituiscono la sensazione di quanto fossero devoti i pellegrini che da Altamura si recavano a Monte S. Angelo in bicicletta e ritornavano con le stesse agghindate a festa sfilando per il centro della città.

Il libro è in vendita ad Altamura presso la cartolibreria IL GESSETTO di Via Matera e a Gravina presso la cartolibreria PARRULLI in via Matteotti.


1° settembre 2025

La redazione

Lascia un commento

Questo sito utilizza cookie. Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore. Privacy policy