Scellerato indicare zona radioattiva il bosco di Gravina e dintorni

Il bosco comunale “Difesa Grande” di Gravina in Puglia è tra le più importanti riserve boschive della Puglia che si estende per 1883 ettari. Un’oasi piacevole, una vasta area di verde e di stupendi alberi di alto fusto di maestosa bellezza. Il bosco è lì, in religioso silenzio, a supplicarci, si direbbe, rispetto e amore per la sua storia, per la sua funzione sociale ed economica. E’ uno degli splendori della natura italiana, spesso devastato da violenti incendi estivi.

            Con la nascita della Regia Dogana della Mena delle Pecore del XV secolo, nel bosco “Difesa Grande” di Gravina in Puglia fiorirono strutture e manufatti a supporto di un intenso sfruttamento pastorale-cerealicolo e della transumanza: masserie, poste, jazzi, piscine e tratturi, come il tratturo Melfi-Castellaneta di 142 Km che attraversa tutto il territorio di Gravina. La transumanza conduceva annualmente milioni di pecore dall’Abruzzo in Puglia e richiedeva larghe vie erbose che potessero fornire alimento al bestiame durante il lungo viaggio dalla durata di oltre due settimane: i tratturi erano un tempo strade e pascoli nonché insediamenti per opifici, chiese, taverne e centri abitati.  

            Le caratteristiche geomorfologiche e climatiche, nonché l’utilizzo antropico, hanno determinato il complesso popolamento floro-faunistico del nostro bosco. Sono quasi 1500 le specie censite, ben distribuite sulle aree aperte e su alcuni delicati microambienti. Non c’è posto migliore per liberare la mente e praticare sport tra la natura con una varietà di flora e fauna difficilmente riscontrabile altrove.

            Nella parte centrale del bosco c’è il vivaio comunale “San Nicola La Macchia”, lì a produrre nuove piante, ad interrare semi e bulbi, a coltivar talee e a fare innesti. Il bosco comunale “Difesa Grande” ormai è diventato location ideale per le tante gare podistiche organizzate a livello locale e nazionale. 

            E’ meta molto ambita dei sodalizi sportivi come la “Dorando Pietri” e l’Associazione Sportiva Dilettantistica “Festina lente”, organizzatore del “Trail delle 5 Querce”, una gara podistica all’insegna della natura e dell’avventura, sui sentieri variopinti dell’Alta Murgia, del bosco “Difesa Grande”, delle cavità carsiche della gravina di Gravina in Puglia, nei luoghi di una civiltà rupestre e del parco archeologico.

            Al tempo della Guerra Fredda divenne operativa, in un ampio spazio del bosco comunale “Difesa Grande”, una base missilistica, per la sua posizione orientale utile all’installazione dei missili americani denominati “Jupiter” puntati contro i Paesi sovietici. Finita la crisi politica e militare nel 1963 i poligoni missilistici pugliesi furono smantellati, compreso quello nel bosco comunale “Difesa Grande”. Nel 2010 il Comune di Gravina acquistò dallo Stato italiano la zona boschiva Difesa Grande adibita a “Campo missili”, al prezzo di 65.633 euro.

            La legge consente, alle comunità dei territori individuati come siti radioattivi, di dimostrare la contrarietà a tali scelte. Molti comuni l’hanno già fatto, altri si apprestano a farlo, naturalmente in vista delle scadenze individuate dalla legge. La comunità murgiana, in particolare quella gravinese, si è espressa con azioni collettive di massa nei giorni scorsi ritenendo atto scellerato quello di indicare eventualmente come zona radioattiva il bosco di Gravina e dintorni. Le reazioni, quindi, delle comunità interessate e delle istituzioni democratiche nonché della politica sono sicuramente legittime.

            Le comunità interessate sono a giusta ragione sul “piede di guerra”.

Michele Gismundo

Disegno di Nicola Angarano

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