Si muore senza nessuno accanto

Un paziente: “Dottoressa, dica a mia moglie che la amo”. Avrei voluto dirgli “Papà di ti voglio bene”. Si muore senza l’ultimo saluto. Nei reparti ospedalieri degli infettati non si può entrare. Bergamo, una delle più belle ed eleganti città d’Italia, è falcidiata dal Corona Virus: in una settimana 400 morti. Non solo si muore, non si può stare vicino alle persone che stanno lottando per la vita. C’è tanta preoccupazione soprattutto per gli anziani soli: al nord le città sono a tutti gli effetti in guerra. È una corsa contro il tempo, ovunque. È devastante quello che sta avvenendo. Lo dobbiamo sapere. Lo dobbiamo scrivere, proprio come ce lo raccontano i medici e gli infermieri in televisione, dalle sale della terapia intensiva. “Rimanete a casa!”. Ce lo raccomandano in lacrime, medici e infermieri dai vari ospedali d’Italia, specie quelli in Lombardia. Occorre una prova di unità e di grande collaborazione. È il momento della responsabilità e, forse, della preoccupazione. Speriamo non vengano predisposte, nelle sale intensive, le “liste della morte”, scegliendo pazienti da salvare. In molte regioni italiane vengono predisposti ospedali “dedicati CoViD”. Il primo ad essere attivato in Puglia è stato il Miulli di Acquaviva. Si tratta di una intera ala che a regime sarà composta da 300 posti letto dedicati all’emergenza Corona Virus. Un blocco completamente autonomo dal resto della struttura sanitaria: 48 posti saranno destinati alla terapia intensiva. Sono disponibili i primi 100 posti letti a cui si aggiungeranno gli altri 200 man mano che crescerà la domanda dei ricoveri. La gravità dell’emergenza virus è sotto gli occhi di tutti. Dunque, che fare? Ciascuno di noi cosa può e deve fare?  Non è nostro intendimento “dare lezioni”. Neanche rimproverare qualcuno. La gente si guarda intorno e, con gli occhi spalancati e smarriti, tace. Vorrebbe dire tante cose, ma piena ha la bocca di un amaro da ingoiare. Si è resa conto finalmente della gravità del momento, ed è completamente pronta, forse, ad ubbidire a chiunque, perché ha paura di poter morire, senza nessuno accanto. Se si rispettano le regole indicate, forse, c’è una speranza. Auguri a tutti!

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