Via Giuseppe Giannuzzi

Via Giuseppe Giannuzzi è nel pieno centro storico di Altamura, nei pressi della Cattedrale, e congiunge via Solofrano a via Bisanzio Filo. Nella storia altamurana i Giuseppe Giannuzzi che hanno rivestito un ruolo di particolare importanza sono due, ambedue medici: uno, chirurgo, fu una delle guide della rivoluzione del 1799, l’altro, fisiatra, nato un anno prima della morte del chirurgo. A chi dei due è dedicata l’attuale via Giuseppe Giannuzzi? È dedicata al fisiologo, mentre al chirurgo è dedicato Claustro Fratelli Giannuzzi (che sarà oggetto di una dei nostri prossimi appuntamenti). In realtà, la prova che la strada sia dedicata al fisiologo la si trova proprio nella targa toponomastica, in cui, oltre alla professione sono precisate anche le date di nascita e di morte (per la verità la data di nascita è sbagliata di un anno, come anche in una lapide commemorativa che si trova nel vecchio ospedale di Altamura). Chi era Giuseppe Oronzo Giannuzzi (il secondo nome di Oronzo gli fu dato proprio per distinguerlo dall’eroe della rivoluzione)? Nacque il 16 marzo del 1838 dal notaio Ottavio e da Vitanicola Simone che abitavano in via San Cristo, proprio la strada che poi gli è stata dedicata. Portò a termine i primi studi nel Seminario Cagnazzi (al cui interno c’è un’altra lapide commemorativa) ad Altamura, poi frequentò la facoltà di Medicina prima a Napoli (dove si laureò nel 1861) e poi a Pisa. La sua attività di studio non si fermo alla Laurea in Medicina e, anzi, si perfezionò nelle migliori scuole mediche d’Europa: a Parigi, a Berlino e poi a Lipsia. I primi studi furono relativi agli Scritti sui nervi motori della vescica (in francese, poi tradotti in italiano). Condusse varie ricerche e fece l’importante scoperta di piccoli ammassi di cellule sierose nella ghiandola sottomascellare del cane, poi dette semilune di Giannuzzi, che pubblicò nel 1865. Decise di trasferirsi prima all’Istituto superiore di Firenze e nel 1866 si traferì a Siena, diventando aiuto per la cattedra di Zoologia, e poi professore di Fisiologia. Nel 1867 divenne membro dell’Accademia dei Fisiocritici, di cui fondò la Rivista Scientifica. Nel 1869 ricevette il titolo di Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia. Sposò Giustina Mocenni, figlia del Cavalier Alessandro e della nobile Caterina Landi, nonchè sorella di Stanislao Mocenni, ministro della Guerra. Gli importanti contatti esteri gli consentirono di diffondere i propri risultati. Importante fu il rapporto con Bernard che, apprezzando i suoi studi, li comunicò all’Accademia francese delle scienze. Continuò a studiare il pancreas, la bile, la trasfusione del sangue e collaborò con l’Enciclopedia Medica. Di grande interesse furono anche un lavoro sui nervi motori del cuore, sui rapporti tra midollo spinale e sistema del simpatico. Morì l’8 marzo 1876 in circostanze poco chiare, inizialmente attribuite ad una malattia dell’apparato digerente ma 3 giorni dopo la morte, a sepoltura avvenuta (nel Cimitero Monumentale di Siena alla presenza di varie autorità, civili e accademiche, anche di Pisa e Firenze), la salma fu sottoposta ad un’autopsia che non escluse cause non naturali. Il 24 ottobre furono arrestati, con l’accusa di omicidio premeditato, la vedova e Claudio Corsi, un giovane falegname. Il caso fu archiviato solo 3 anni dopo. Oltre alla via e alle lapidi ad Altamura, è stato omaggiato anche dal Comune di Siena, che gli ha dedicato un monumento.

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