Le chiacchiere, quelle di carnevale
Non parliamo delle chiacchiere intese come passatempo, come pensieri frivoli o banali, oppure malevoli. A volte è piacevole “fare quattro chiacchiere” al bar con gli amici. Pericolose invece sono le chiacchiere intese come notizie senza fondamento, false, dicerie dannose per la sensibilità di tanti.
Le chiacchiere sono dolci italiani che si preparano nel periodo di carnevale. Sono conosciute con nomi differenti (frappe, bugie, donzelle, cenci, ecc.) nelle diverse regioni. “Ciascuna regione ha le sue chiacchiere” si direbbe. Noi murgiani abbiamo le nostre chiacchiere: amiamo le nostre belle tradizioni.
Sono dei delicati dolci di pasta sfoglia friabili e fragranti. Sono i dolci più famoso di queste feste, semplici sfoglie croccanti che vengono fritte (o cotte al forno) e poi ricoperte di zucchero a velo. Nelle pasticcerie troviamo anche chiacchiere ricoperte di miele, oppure di cioccolato, innaffiate con “alchermes”, delizioso liquore usato per le creme di pasticceria. I bambini ne vanno pazzi, ma non solo loro.
Dalle nostre parti vengono chiamate rigorosamente chiacchiere e in linea di massima si preparano come le cartellate: dopo il ritaglio dell’impasto in strisce rettangolari, queste non saranno più “attorcigliate” su se stesse come le cartellate, ma resteranno “stese”, tagliate in forma rettangolare o quadrata a seconda dei gusti.
La ricetta:
250gr di farina 00
250gr di farina manitoba
3 uova intere +1 tuorlo
25gr di burro
70gr di zucchero
25ml di liquore tipo mandarinetto
Una punta di un cucchiaino di lievito per dolci in polvere
Un pizzico di sale.
Impastare il tutto, formare un panetto e lasciare riposare una mezz’oretta avvolto in pellicola o in uno strofinaccio cosparso di farina. Dopo dividere il panetto in 4 parti, e iniziare a tirare con la macchinetta, prima lo spessore 0, poi a 2, a 4 e infine a 6, tagliare e friggere in olio caldo per pochi minuti, Cospargere di zucchero a velo una volta fredde. La redazione