‘O Presepio

Nel corso del 1700, quando regnava Carlo III di Borbone, gli impianti presepiali ebbero particolare diffusione, grazie anche all’impulso e alle iniziative di borghesi, nobili ed aristocratici. Già nel seicento il presepe era rappresentato, in stile barocco, dal mondo profano esterno oltre che dalla grotta della Natività.

Nell’epoca dei lumi, la scena si sposta sempre più al di fuori del gruppo della Sacra Famiglia e dalla grotta della Natività. Più laicamente s’interessa dei pastori, dei venditori ambulanti, dei re magi, dell’anatomia degli animali. Nell’ambito di scene ricche e sfarzose, trovarono spazio le taverne e i mercati.

AlGraMà e l’Associazione “Madonna del Buoncammino” propongono all’attenzione dei fedeli e dei visitatori il Presepe Napoletano perché nella seconda metà del ’700 il nostro territorio ospitò la Università Regia, decretata proprio da Carlo III di Borbone. Abbiamo immaginato, quindi, come potevano e dovevano articolarsi le festività natalizie in quell’epoca nel Regno di Napoli, di cui erano parte integranti le nostre cittadine.

Sarà un Presepe Vivente di tipo “sperimentale”, non particolarmente grande, in prospettiva di “Murgia oltre il 2019”, allorquando si rappresenteranno il ’700 ed i fermenti dell’epoca per trarne spunti nella attualità e si daranno vita a numerose iniziative.

In considerazione della complessità dei costumi, sono state allestite 5 scene classiche con il coinvolgimento di 60 figuranti, sontuosamente vestiti per la festa.

Il presepe napoletano è fatto di simboli incarnati da uomini e donne, figure caratteristiche del popolo assunte a personificazione di leggende che spesso trascendono anche la religione.  Il presepe si caratterizza, in particolare, per la figura di Benino, il giovane pastore addormentato che sogna il Presepe.  Il sonno, quale atto di creazione, è una sorta di preparazione dello scenario in cui si manifesterà il miracolo della Natività e la rinascita spirituale del singolo.

Il sonno di Benino simboleggia la giovinezza, l’immaturità dello spirito, la fanciullezza del corpo. Il risveglio è significativo della rinascita e del passaggio ad una nuova vita più consapevole, oltre che della rivelazione del sacro rappresentata dalla Natività.

 

 

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