Piazza Francesco Saverio Mercadante

La nostra rubrica “Toponomasticando” si occupa oggi di Francesco Saverio Mercadante, musicista altamurano di fama internazionale (Altamura, 17 settembre 1795 – Napoli, 17 dicembre 1870). A lui sono intitolate nella nostra città un teatro, la piazza ad esso prospiciente e una Scuola Media, senza dimenticare un teatro a Cerignola e addirittura uno dei più celebri teatri nella città di Napoli. Anche Firenze ha omaggiato il nostro concittadino intitolandogli un’accademia. Nella vicina Noci esiste il Concorso per clarinetto “Saverio Mercadante”. Il trailer del film “La Giovinezza” di Paolo Sorrentino ha per sottofondo parte di un suo concerto.
Francesco Saverio Mercadante fu direttore del Conservatorio Reale di Napoli, e la sua produzione come compositore copre un periodo che va dal 1813 al 1870 quando, ormai cieco, dettava ad allievi o amici. Compose anche canzoni napoletane, alcune riproposte dal Coro Polifonico di Altamura.
Dinko Fabris, ex direttore artistico del Teatro altamurano, lo considera un artista di rilievo assoluto e vorrebbe aiutare a riscoprirne il suo grande valore attraverso la collaborazione con i Conservatori. Tesori mercadantiani si scoprono frequentando musei e archivi di Napoli, Roma e altre città europee. Nel 1844 scrisse l’Inno a sant’Irene, patrona di Altamura, anno in cui i fratelli Bandiera, prima della fucilazione, cantarono “chi per la Patria muor, vissuto è assai”, modificando il famoso motto “chi per la gloria muor vissuto è assai”, parte di un coro di Caritea, regina di Spagna. Compose anche l’inno Exulta, oh! Brasil dedicato a don Pedro II, imperatore del Brasile, il cui manoscritto è conservato nella Biblioteca “Alberto Nepomuceno” della scuola di Musica dell’Università federale di Rio de Janeiro. L’inno molto probabilmente arrivò in Brasile tramite un allievo di Mercadante, diventato maestro di musica alla corte dell’imperatore, che aveva sposato Teresa Cristina di Borbone, sorella di Ferdinando II Re delle Due Sicilie. (Su youtube, è possibile ascoltarlo in una esecuzione della Orquestra Sinfonica Nacional da Radio MEC (Alceo Bocchino, conductor), all’indirizzo https://youtu.be/uQqTgt8Qr8I.)
Le opere di Mercadante vengono comunque riproposte spesso: il Festival della Valle d’Itria ha rappresentato Il Giuramento (1984), Il Bravo (1990), Donna Caritea (1995) e Il Pelagio (2008) e, dopo il rinvenimento della Francesca da Rimini, Triola la mise in programma per il 2012: si tratta di una tragedia scritta da Silvio Pellico che si ispirò ai personaggi danteschi di Paolo e Francesca; Mercadante la compose su commissione del teatro lirico di Madrid. Il Pelagio è stato anche eseguito nel 2005 a Gijòn, città spagnola in cui è ambientata la tragedia. Muti ha proposto Mercadante col progetto sulla “Scuola Napoletana”, per esempio con I due Figaro, eseguendo trionfali rappresentazioni a Salisburgo e a Madrid. Le opere di Mercadante sono state cantate da artisti come Luciano Pavarotti, Placido Domingo e José Carreras o eseguite in luoghi particolarmente suggestivi, come l’aula Nervi (alla presenza di Papa Wojtyla) o il Central Park di New York.
In occasione del conferimento di una Laurea honoris causa a Muti, la Fanfara dei Carabinieri ha eseguito parte de Il Reggente. Nel 2016, è stata presentata ad Altamura un’opera che riguarda anche l’ultima incompiuta la Caterina Medici da Brono. Dell’opera, inedita, è stato eseguito il I Atto in prima mondiale ad Altamura, prima che fosse riproposto a Bari nella Cattedrale di S. Sabino; è ispirata a fatti dello stesso contesto dei Promessi Sposi e racconta la storia di una donna che affronta difficoltà attuali, con complicazioni dovute alla superstizione e alla credulità’ popolare.
Mercadante è sepolto a Napoli, nel cimitero di Poggioreale.

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