La nuova Giunta Municipale di Altamura

La cronaca politica, per una scelta statutaria, non costituisce un tema di interesse degli algramini, impegnati nel coltivare e valorizzare le risorse culturali, naturalistiche, enogastronomiche del territorio anche in forza di una base di concreto pluralismo di idee e posizioni. Tuttavia, nel rifuggire posizioni qualunquistiche, non possiamo ignorare la crisi di una amministrazione comunale che si riverbera, in maniera profonda, sul territorio e sulle attività anche di una associazione che si propone quale “laboratorio” di progetti e di idee.

Per questo la crisi (superata?) della giunta municipale non si concilia con il silenzio, ancor quando i metodi e i percorsi osservati per la composizione di una squadra di governo locale possono scandalizzare persino le verginelle e ammutolire ipocriti predicatori. 

Sembrerebbe che la crisi sia stata superata con salti e balzi, tradendo   identità ideali, origini, storie familiari con l’intervento autorevole delle autorità regionali e con la mediazione sul campo di bari.

Ora, proprio per le posizioni notoriamente rivestite, poco ci riguardano i saltelli pomeridiani delle lepri e i guaiti notturni delle volpi, i nomi dei nuovi assessori, le loro competenze, o i loro curricula che affatto valgono in politica, laddove anche il peggio può trovare spazi di prestigio.

Ci interessa, invece, sapere quali siano gli obiettivi, i metodi e le politiche che uniscono i nuovi componenti della giunta. Vorremmo conoscere come si intende intervenire sul traffico che paralizza la città, sulla mobilità, sulle piste ciclabili, sulla individuazione di aree parcheggio e di passeggio.

Siamo interessati a sapere quali le strategie che animano il sindaco e i suoi nuovi collaboratori per richiamare sul territorio turisti, al netto delle iniziative prezzolate e pie di privati    e di presunti mecenati che, soavemente, si fanno cantare la divina ignoranza.

Vorremmo capire quali siano le idee della giunta perché siano resi fruibili i nostri siti paleontologici. Quali le opere del piano triennale che si intendono progettare in via esecutiva e appaltare. Quali iniziative per migliorare i servizi, il verde, gli impianti sportivi. Quale l’impegno che si intende profondere perché la comunità balzi in avanti   rispetto a lepri e volpi opportuniste. 

E per quanto concerne le proposte ALGRAMINE, ci piacerebbe sapere se il SINDACO ed i suoi ASSESSORI, i deputati ed i senatori del territorio, intendano finalmente dotare i prodotti della Alta Murgia della DE.C.O. (ossia della denominazione comunale di origine.), o della STG (specialità tradizionale garantita) volta a tutelare produzioni che siano caratterizzate da composizioni, o metodi di produzione tradizionali. 

Ci piacerebbe sapere se MERCADANTE sarà ricordato ogni 100 anni con una magica pifferata.  E se il 1799 sarà ancora esclusiva di quella associazione nata nel 1999, morta nel 2000 (per norma statutaria) e resuscitata alla stregua di patriottici ripiegamenti.

Vogliamo capire se il PANE DOP sarà ancora la bandiera della città, o se sarà degradato a prodotto ordinario così come è riuscito a ben fare l’assessore uscente, fermo – nostro malgrado – alle speranze giovanili degli anni 80.

Vorremmo… vorremmo sapere se sarà tanto difficile mettere in sicurezza, attrezzare ed illuminare la strada della salute, della fede e della natura verso il Buoncammino ed il Pulo.

Chiederemmo altro. Tanto altro. Non osiamo, però, approfittare e perderci nei sogni.

Gianni Moramarco

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