I dipinti di Dionigi Donadio: un amore profondo per la sua città natia

Dionigi Donadio nacque a Gravina in Puglia il 4 giugno 1901. Primogenito di cinque figli si dedicò pienamente alla sua famiglia, al suo adorato lavoro di orologiaio, alla sua passione per la grafica e il disegno, fino a farne una sua ragione di vita. Gigino, così lo chiamavano tutti, riservò notevole attenzione alla chiesa, realizzando diverse opere artistiche a carattere religioso, nonché stemmi di vescovi, tra cui quello del Cardinale di Napoli Michele Giordano, già amministratore apostolico di Gravina, Irsina e Altamura nel 1971. Così scrisse il vescovo Mons. Aldo Forzoni dopo la sua morte: […] Un uomo dalle profondità interiori calme e tranquille, ma di una sensibilità simile a una superficie di laghetto alpino, che ogni alito di vento increspa e turba, anche se per breve tempo. I suoi disegni nella precisione delle rifiniture, nella cura di ogni pur minimo particolare, dicono quanto Egli fosse osservatore e come e quanto amasse la sua Città, la sua gente e le tradizioni locali. Parlare di Lui mi allarga il cuore e mi convince che non tutto è perduto del bene che si fa, della scia che lascia un uomo che si premura più di essere che di avere”. Scrisse anche poesie. Seppe far crescere nel suo animo l’amore per il bello, il rispetto per le altrui opere, la modestia quasi esagerata per la propria, la perseveranza nelle difficoltà. Destinato come il nonno e il padre a impresa artigianale da orologiaio, nessuno gli parlò d’arte e di pittura come professione, tranne il padre che lo ebbe fra gli allievi prediletti. I suoi disegni così realistici, dettagliati e minuziosi nella esposizione dei particolari, hanno gli umori e i sapori di una cultura contadina alla quale pare essere assai legato. La successione di scorci panoramici, di ambienti domestici e di squarci campestri con scene bucoliche, catturano la nostra immaginazione trasportandoci in un mondo idilliaco.  Amava Gravina, immensamente. Gigino visse tutta la sua vita con la figlia Grazia e i suoi amatissimi nipoti. Si spense il 2 ottobre 1979. Le opere di Dionigi Donadio rappresentano una attestazione di amore profondo di un umile artista verso la sua città natia. Raccontiamolo ai ragazzi

Michele Gismundo

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