La Torre dell’Orologio di Gravina

Nel 1890 il concittadino ing. Antonio Polini predispose il progetto della torre e il sindaco Pasquale Calderoni Martini deliberò l’acquisto di un orologio dalla ditta “Alfonso Curci” di Napoli, al costo di Lire 3.100. I costruttori Giovanni Laricchia di Santeramo e Vito D’Erario di Gravina realizzarono l’opera: torre in stile neogotico con tre prospetti a sbalzo.  Il 23 dicembre 1892 la ditta “Alfonso Curci” collocò “la macchina del tempo” nel sito predisposto e mise in funzione l’orologio. La notte di Natale di quell’anno le lancette segnarono la mezzanotte e le campane del nuovo orologio proclamarono la nascita del Bambino Gesù, in un clima di festa e soddisfazione di tutti i gravinesi, che si trovarono sul luogo dopo la Santa Messa. Nel 1994 si rese necessario un restauro integrale: la Banca Popolare di Puglia e Basilicata deliberò di sponsorizzare il restauro della torretta e il ripristino della funzionalità dell’orologio dando mandato al concittadino arch. Pietro Masciandaro di approntare il progetto e di guidare i lavori. L’orologio tornò a funzionare regolarmente. Alfonso Tambone, orologiaio di Gravina, assicura, oggi, la cura ordinaria, la lubrificazione degli organi e la carica quotidiana, come vincitore di appalto. 

Raccontiamolo ai ragazzi!

Foto di Carlo Centonze

2 thoughts on “La Torre dell’Orologio di Gravina

  • 29 Maggio 2020 in 16:22
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    Ho nel cuore l’orologio della torretta di Gravina perché ho sempre visto, da bambina e poi da ragazza , mio zio Giovanni Paternoster prendersene cura con amore, per tantissimi anni e senza chiedere mai nessuna ricomparsa…

  • 29 Maggio 2020 in 22:05
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    Sempre preciso e puntuale nel presentare uno dei tanti gioiellini di questa città. In effetti ci sarebbe molto da dire a cominciare per esempio dai meccanismi, infatti la meccanica dell’orologio e unica nel suo genere in quanto i quadranti sono sfalsati e non complanari come la maggior parte delle torri cittadine per cui per portare la trasmissione delle lancette in sincronia dai 3 quadranti complanari sulla villa, al 4 quadrante, quello in piazzetta più alto di 8 metri, è stata studiata una sorta di inversione di marcia del meccanismo. Se non ci fosse tale ingegnosa “invenzione” le lancette del 4 quadrante girerebbero all’incontrario rispetto a 3 complanari sulla villa. Questa è una delle tante particolarità.

I commenti sono chiusi.

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