L’origine della “Festa della mamma”

A maggio si celebra la “Festa della mamma” e non “delle mamme”.

La mamma è e resta una figura essenziale, con il suo concentrato di amore incondizionato e cura premurosa, per questo sin dall’antichità si è sentita l’esigenza di celebrarla in una specifica data.

La prima divinità è la Dea Madre, una creatrice cosmica simbolo della generazione della vita e modello di unità di tutte le creature.

Nell’antica Grecia i figli dedicavano alle loro madri un giorno dell’anno, festeggiando Rea, la dea madre. Nell’antica Roma il culto si diffuse col nome di Cibele, la Magna Mater, raffigurazione di tutte le genitrici, festeggiata per una intera settimana a maggio.

Il cristianesimo riadatta le feste pagane al culto cristiano. Così Maria di Nazareth, la madre del Cristo, diviene anche oggetto di un culto legato alla sacra maternità, da festeggiare sempre a maggio.

Nel 1600 si celebra in Inghilterra il Mothering Sunday, una ricorrenza pagana che la Chiesa anglicana trasforma nel giorno in cui i fedeli, tre settimane prima di Pasqua, potevano riunirsi ai loro genitori per visitare assieme la loro “chiesa madre”. Col tempo questa festa diviene occasione per onorare tutte le madri.

La moderna festa della mamma nasce durante la guerra di secessione americana: la pacifista Ann Reeves Jarvis inizia a promuovere incontri per avvicinare le mamme di Nordisti e Sudisti. Nel 1870 la poetessa statunitense Julia Ward Howe scrive la Mother’s Day Proclamation, un’ode nella quale esortava le mamme ad avere un ruolo più significativo nel processo di pace tra gli Stati americani devastati dalla guerra civile. Dopo la morte di Ann, sua figlia Anna organizza il 10 maggio 1908 la Mother’s Day, una festa in ricordo di sua madre. Dunque “Festa della mamma” e non “delle mamme”. Si celebra a Grafton, in Virginia, nella chiesa episcopale metodista di St. Andrews. Col passare degli anni la festa si “allarga” a tutte le madri, con un proprio simbolo: un garofano rosso per quelle in vita, bianco per quelle scomparse. Divenuta popolare, nel 1914 il Presidente USA Wilson, quale manifestazione pubblica di gratitudine e amore per tutte le madri d’America, destina ufficialmente a questa festa la seconda domenica di maggio. La ricorrenza, però, assume una deriva commerciale, un pretesto per vendere fiori e regali costosi. Anna Jarvis fonda così la Mother’s Day International Association, per combattere questo sfruttamento commerciale che contraddice lo spirito iniziale. Non ci riesce.

In Italia sotto il fascismo si festeggiano le mamme il 24 dicembre, ma è una ricorrenza più propagandistica, in quanto sono premiate le donne più prolifiche, perché ottemperavano al progetto fascista di “dare figli alla patria”.

Nel dicembre del 1958 il senatore Raul Zaccari, insieme ad altri, presenta un disegno di legge per ottenere l’istituzione della festa della mamma in un giorno di maggio. Già l’anno precedente Zaccari, come sindaco di Bordighera aveva organizzato a maggio, in collaborazione con il presidente dell’Ente Fiera del fiore, questa festa, ma lo fece più per motivi commerciali.

In quello stesso anno, nel borgo di Tordibetto (Assisi), don Otello Migliosi, celebra la mamma, ma questa volta per il suo forte valore religioso e sociale, non solo biologico. Ben presto la festività diventa virale, espandendosi in tutta l’Umbria.

Dal 1959 la “Festa della mamma” è ufficialmente entrata a far parte del calendario italiano delle ricorrenze nazionali, dapprima l’8 maggio, poi la seconda domenica di maggio. Il suo simbolo è la rosa, rossa come il cuore e con le spine, per testimoniare anche le preoccupazioni di una mamma. Per questo, ricordando che il cordone ombelicale non è mai reciso per una vera madre, festeggiamo e onoriamo la mamma sempre, non solo nel giorno della sua festa.

Questo sito utilizza cookie. Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore. Privacy policy