Piazza Giuseppe De Napoli

Giuseppe De Napoli nacque ad Altamura il 21 novembre del 1871 dal notaio Vincenzo e da Elisabetta D’Aponte. Studiò inizialmente nel Liceo Cagnazzi, prima di completare gli studi a Napoli, dove ottenne la laurea in Giurisprudenza. Nel 1898 entrò in Magistratura; lavorando presso le sedi di Bari, Arezzo, Siliqua, Amatrice, Guercino, Veroli, Palestrina, Lanciano, Teramo, Roma e infine Milano. Si distinse per operosità, capacità e dottrina, per l’alto senso di attaccamento al dovere e per l’innata cortesia. Giuseppe De Napoli fu giurista, critico, storico e musicologo: alternava i doveri del magistrato, alla ricerca e allo studio delle materie più diverse. Come giurista iniziò il suo lavoro pubblicando nel 1899 Sul compromesso e sulla transazione in materia alimentare, dedicato all’illustre concittadino Senatore Ottavio Serena. Seguì un ampio studio sulla Confisca delle armi; frutti di ulteriore fatica, furono lo studio sulle Pene di polizia ed un commento al codice penale pubblicato da Sonzogno. Il De Napoli ebbe anche un particolare interesse verso la storia: ha lasciato uno studio sull’amministrazione della Giustizia civile nel Mezzogiorno d’Italia, durante le dominazioni di Normanni, Svevi, Angioini ed Aragonesi, che dedicò ad un altro illustre concittadino, il Senatore del Regno Michele Castelli. Seguì il volume sulla Fine della dominazione Austriaca nel Mezzogiorno d’Italia e la Battaglia di Bitonto del 1734. Si interessò alla storia della musica, che fu per lui un’esaltazione dello spirito, espressione dell’anima, estasi, sogno, bellezza. Le sue ricerche sulla musica melodrammatica dell’800 resero inevitabile il confronto tra Mercadante e Verdi che svolse senza porre i due Grandi in termini di rivalità. Glorificò sia l’uno che l’altro. Quando da Napoli, città molto cara al suo cuore, partì una voce da parte del Florimo, che rivendicava i natali di Saverio Mercadante, egli insorse e dimostrò in vivaci scritti e senza possibilità di ulteriori discussioni che Mercadante nacque ad Altamura e fu molto soddisfatto quando Altamura dedicò al grande musicista il suo bel teatro e gli eresse nel 1931 un busto, opera di Arnaldo Zocchi, alla cui cerimonia di inaugurazione volle essere presente. Nel 1931, Giuseppe De Napoli pubblicò il volume La triade Melodrammatica Altamurana: Giacomo Tritto, Vincenzo Lavigna e Saverio Mercadante. Nel 1936, scrisse una monografia su Amilcare Ponchielli e pubblicò uno scritto su Vincenzo Bellini. Le funzioni di magistrato lo portarono in varie regioni d’Italia, dove fu sempre da tutti stimato ed apprezzato, lasciando sempre qualcosa del suo ingegno. Ma fu sempre fedele alla sua terra, Altamura gli rimase nel sangue, nel cervello, nei sentimenti, infatti, a lei dedicò e pubblicò una monografia e in un altro volume esaltò la prima Corte d’Appello delle Puglie, che fu istituita da Giuseppe Bonaparte per premiare l’eroica città, del martirio subito in difesa della libertà, nel 1799. De Napoli Lasciò inedito uno studio sull’amministrazione della Giustizia ad Altamura dalla sua fondazione e sulla sua Corte d’Appello. Morì a Milano il 15 gennaio 1938, colpito da malore sulla soglia del Palazzo di Giustizia.

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