Il sepolcro della duchessa Angela Castriota Scandemberg

Uno stupendo monumento sepolcrale è collocato nell’antichissima chiesa di Santa Sofia a Gravina in Puglia: accoglie le spoglie della duchessa Angela Castriota Scandemberg, prima moglie di Ferdinando Orsini d’Aragona, VI duca di Gravina. La duchessa, di origine albanese, è scomparsa prematuramente nel 1518. Entrando in chiesa, a sinistra dell’altare maggiore, balza subito agli occhi: in pietra calcarea e in marmo bianco, alta 6,60 metri e larga 3,20 metri. La base reca sui due lati le insegne di Casa Orsini e dei Castriota Scandemberg. L’edicola centrale reca in basso l’urna adorna di puttini, fregio floreale e drappi. In alto, nel timpano, una Madonna con Bambino. La chiesa fu ampliata e decorata, sui resti di una chiesa più antica dedicata a Santa Sofia, proprio grazie alla duchessa Angela Castriota Scandemberg. Il sepolcro è di una bellezza architettonica unica, straordinaria, un classico esempio di arte rinascimentale attribuito, per la sua analogia con quello di Galeazzo Pandono in Napoli, a Giovanni Miriliano da Nola. In epoca più recente è stato attribuito ad un seguace di Bartolomeo Ordonez. Nell’epigrafe con la dicitura in latino, tradotta dal prof. Pietro Elia, leggiamo: “ad Angela Castriota, tra le principesse insigne per pietà religiosa, purezza di costumi, saggezza, carità, mitezza, rapita da morte prematura, Ferdinando Orsini Dica dei gravinesi con il suo perenne rimpianto superstite all’amorevolissima ed encomiabile consorte nell’anno della salvezza 1518″. Raccontiamolo ai ragazzi!

Foto: Carlo Centonze

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