Algramà presenta “La città del dopoguerra”, Teatro Mercadante 5 e 6 febbraio 2022

Altamura e Gravina. Due realtà che, benché divise da una manciata di chilometri, appaiono radicalmente diverse sul piano storico, urbanistico, economico e sociale. Persino il pane è impastato con farine e metodologie diverse.  Quali potrebbero essere le ragioni o le cause che hanno visto distanti – spesso contrapposte – le due comunità dell’entroterra pugliese? Sembrerebbe che anche la drammaticità del dopoguerra sia stata vissuta ed affrontata in maniera peculiare.

            Giuseppe Marrulli ha scritto “La Città del dopoguerra”, tratta dal libro di Michele Gismundo “La Ricostruzione a Gravina in Puglia 1943-1947”, che ci consente di ricostruire le lotte contadine e bracciantili che a Gravina – più che in altri paesi – sono alimentate dalle forti contrapposizioni tra le classi sociali. Da una parte l’oligarchia dei proprietari terrieri. Dall’altra la classe bracciantile.

            Anche allo scopo di promuovere un approfondimento della vita, delle tradizioni e della storia delle due comunità e coglierne le radici, ALGRAMA’ ha voluto presentare le vicende di quel difficile momento storico. “La città del dopoguerra” andrà in scena al Teatro Mercadante di Altamura il 5 e 6 febbraio 2022 a cura della Compagnia Teatrale “Colpi di Scena”, due atti con la regia di Michele Mindicini.  

            Oltre una ventina gli attori impegnati nell’opera teatrale, che racconta, appunto, un periodo storico nel quale le masse disordinate e pericolose si fecero popolo sotto l’unica grande bandiera comune del “pane e lavoro”.

            Gravina fu il primo paese di Puglia, e forse anche il primo in Italia, ad ottenere dal Prefetto, il 12 novembre 1944, il decreto d’imponibile di manodopera, che obbligava i proprietari terrieri ad assumere un numero di lavoratori proporzionale alle dimensioni della loro impresa, per alleviare la disoccupazione nel lavoro agricolo. Anni di sacrifici e di stenti. In quegli anni la vita era persa.

            Seguiremo con interesse le fasi di preparazione della commedia, in vista dell’evento messo già in moto da ALGRAMÀ: “lavoro complesso” – sostiene il regista – ma molto interessante sul piano storico, intriso di scene di un agire popolare spontaneo, che emoziona, che spinge alla meditazione personale e alla valutazione di un periodo storico davvero interessante, quello della Ricostruzione, fase delicata del dopoguerra per le prospettive di una vita migliore e di crescita civile.

            Che il Natale possa portare nella vostra casa armonia, pace e serenità.

Auguri!

Avv. Gianni Moramarco

Presidente onorario di Algramà

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