Il Pulicchio di Gravina, la più grande cavità carsica della Puglia dopo il Pulo di Altamura

E’ una dolina carsica localizzata in territorio di Gravinain Pugliaa 10 km a nord della città, sulla strada provinciale per Corato. A 535 metri sul livello del mare.

            Così sulla rivista geografica italiana: “In questo tratto, prima di dirigersi decisamente verso Nord in mezzo alla più vasta zona piatta delle Murge alte, la strada carrozzabile superato il ripido pendio con cui il gradino sale dalla fossa premurgiana si snoda, per oltre cinque chilometri, fiancheggiando addirittura il ciglione stesso del tavolato.

Quasi nel mezzo di questa sezione del balcone sud-occidentale murgiano è scavato il Pulicchio di Gravina: dal suo orlo di ponente si domina, infatti, una immensa area pianeggiante, ad esso sottoposta circa 150 metri, corrispondente al “Pantano” della carta dell’I.G.M. e in gran parte chiamata più comunemente “Maricello”, oggi quasi tutto bonificato.

Perciò il Pulicchio che pur al termine del gradino terrazzato, si apre però nella zona alta, assume tanto nell’area che propriamente lo costituisce quanto nella regione che lo circonda i caratteri del paesaggio per lo più monotono, tipico di questa parte più elevata delle Murge alte, senza vita e senza notevoli accidentalità fisiche, arido e pressoché stepposo, desolato, roccioso, a terreno permeabilissimo.

La cavità di forma ovoidale, si allunga per circa 530 metri ed è larga più a nord 400 e più a sud 360 metri; ha un contorno formato quasi tutto da linee spezzate, che ne portano quindi, lo sviluppo a oltre 1600 m.; è più salta nel tratto settentrionale, ove l’orlo coincide in vari punti con tracciato dell’isoipsa 565; giunge nella parte più bassa alla quota 477,50, per cui il dislivello massimo è di m. 87,50; occupa un’area di 175 000 mq2.

Per le sue dimensioni e per la forma, la cavità va evidentemente ascritta tra le doline; ed è una delle doline più vaste, di poco minore del Pulo di Altamura ma assai più grande del Pulo di Molfetta; da tutte e due, però, si distingue per la più lieve ripidità delle pareti, e quindi, per la meno spiccata individualità che assume, per l’assoluta deficienza di grotte e di caverne e per la maggiore profondità.         Da per tutto, infatti, meno che nel tratto più vicino all’orlo roccioso e non poche volte ripidissimo, la pendenza del terreno è minore nella parte più alta e nella parte più bassa della conca, ed è maggiore nella parte media; la differenza però non notevole, ricavata com’è dalle cifre di 50% nel primo, e del 60% nel secondo caso. Il fianco orientale presenta, nella sezione rocciosa, pendii addirittura verticali, dall’altezza talvolta di oltre i dieci metri”

Il Pulicchio è una ricchezza del territorio: poco conosciuto, scarsamente ostentato.     

La redazione

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