Le due illustri rivali
Le due illustri rivali è un melodramma in tre atti di Mercadante su libretto di Gaetano Rossi. La prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro la Fenice di Venezia il 10 marzo 1838. L’opera fu esaltata anche grazie a rivali vocali come Carolina Ungher e Giuseppina Strepponi, al basso Marini e al tenore Moriani, amante della Strepponi. Si rimaneva incantati dall’arte canora delle due grandi soprano e dalla musica. L’opera era così nota agli appassionati che il titolo veniva usato per indicare la relazione tra la Callas e la Tebaldi. Lo stesso Teatro La Fenice celebrò il centenario della morte del compositore riproponendo l’opera nei giorni 4, 6, 9, 12 e 16 dicembre 1970 e fu fatta una registrazione della rappresentazione. Nel 1980 Mirella Freni e Renata Scotto incidono alcuni duetti da opere di Mozart, Bellini e da Le due illustri rivali, cioè: Leggo già nel vostro cor’ (Elvira, Bianca, Atto III) Nel 2007 la Grande Montserrat Caballé, la Signora della Lirica, durante il Festival Taormina Arte al Teatro Greco-Romano di Taormina, in un excursus attraverso il Melodramma, le Arie e le Canzoni dei secoli passati, rivisita Mercadante proponendo una splendida preghiera: “Dove sono”, tratta da “Le due illustri rivali”. Il grande Soprano considerava in particolare la preghiera del Mercadante singolarmente adatta a quel periodo storico: parla di dolore, di pace, di perdono ed invita a credere in un futuro migliore. Dopo Vienna, Londra e Berlino, fu felice di farla ascoltare per la prima volta a Taormina. L’apprezzamento del soprano per questo pezzo non è casuale visto che l’aveva già eseguita a Torino durante un recital nel 1984. Le scene dell’opera si svolgono tra la Cattedrale ed il palazzo reale in una Pamplona goticheggiante del XV secolo. La prima delle due illustri rivali è la regina Bianca di Navarra; la seconda è Elvira, figlia di Guzman, Principe di Pardos e Maresciallo della Guardia di Palazzo, che sta cercando di darla in sposa al Duca Alvaro, il Gran Conestabile, anche se lei è innamorata di Armando di Foix che però si è invaghito di Bianca. Il cuore della vicenda è il duetto fra le due donne nel secondo atto. Elvira cerca di spiegare a suo padre che ama Armando. Nel palazzo reale Bianca fantastica su Armando e si strugge per lui. Armando le rivela che lei ha una rivale: Elvira. Guzman chiede a Bianca di costringere Elvira a sposare Alvaro e lei pensa che ha l’occasione per sbarazzarsi della rivale. Il primo atto si conclude quando Bianca annuncia a tutti che sposerà Armando, con Elvira che sviene sembrando morta di crepacuore. Inigo, il custode del cimitero reale e sua moglie Enellina si prendono cura di Elvira. Armando chiede a Inigo dove si trova Elvira e la raggiunge. All’accostarsi dell’amato, venuto a toglierle l’anello dal dito, si scopre viva. Nel sepolcreto (una camera sotterranea della Cattedrale) arriva anche Bianca, distrutta dal rimorso di averne causato la morte e confessa la propria gelosia. Uscita Bianca, Elvira sente la voce del padre che piange e interrompe le sue preghiere mostrandosi viva. Guzman cerca di far sentire Elvira in colpa per convincerla a sposare Alvaro. Poi torna Bianca, affronta Elvira e decide di farla condannare dal suo tribunale per liberarsene una volta per tutte: così Elvira viene arrestata. La scena si sposta in una parte del palazzo reale che si trova sul fiume Arga. Alvaro arriva e i tre uomini litigano per Elvira. I giudici sembrano voler condannare Elvira che quindi prova a chiedere giustizia a Bianca. Lei legge il verdetto del tribunale che dice che Elvira è libera. Così la regina perde perché i giudici le remano contro. Tutti (tranne Elvira) pensano che sia successo per un ripensamento di Bianca che alla fine cede, dopo che aveva fatto impazzire la povera Elvira.
È piacevole e interessante leggere ogni tanto informazioni e curiosità sulle opere di Mercadante , oltre che poterne ascoltare brani grazie ai riferimenti di Silvio Ragone. Va senz’altro ricono sciuto grande merito all’autore. Di questi tempi è raro sentire parlare di musica lirica da parte di un giovane e penso che sia importante per Altamura – città natale del grande compositore e responsabile della custodia e del rinnovamento della sua memoria – annoverare tali appassionati conoscitori tra la propria gente.
Purtroppo, anche con l’Unità d’Italia, Mercadante, come il resto del Sud, ha subito delle ingiustizie ed un impoverimento che sto provando a rimediare, per quello che posso, un passo alla volta. Il danno subito da Mercadante si riflette sulla nostra comunità da vari punti di vista, economico compreso. Mercadante era molto apprezzato e richiesto da Rossini e altri colleghi, era al loro stesso livello, per certi versi era anche superiore eppure Pesaro , per festeggiare l’anniversario di Rossini, ha ricevuto almeno 2 milioni di euro dal governo italiano mentre Altamura, per lo stesso motivo, appena 2 anni dopo, non ha ricevuto neanche un euro. A dimostrazione della grandezza di Mercadante c’è il fatto che, quando morì Rossini, Verdi con una lettera chiese ai grandi musicisti, in primis Mercadante, di comporre delle opere in suo onore. Mercadante, nonostante la sua vecchiaia e malattia, dette il suo contributo. Quello che dispiace è che non ci sono tracce di richieste simili da parte di Verdi, relativamente alla morte di Mercadante, avvenuta appena 2 anni dopo. Purtroppo c’è molta ignoranza che impedisce alla maggioranza degli altamurani di godere della musica di Mercadante ed esserne orgogliosi. Anche in questi giorni in TV si vedono molti spot in ricordo della musica di Verdi ma lo stesso non avviene per Mercadante e tanti altri operisti italiani e le cose andrebbero diversamente se ci fosse più giustizia anche da questo punto di vista.