Zaira

Zaira è un’opera in due atti di Saverio Mercadante su libretto di Felice Romani. La prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro San Carlo di Napoli il 31 agosto 1831 e l’opera ebbe buona accoglienza. Il libretto è lo stesso utilizzato da Bellini nel 1829, con alcune variazioni. Conobbe subito un grande successo, anche perché l’esecuzione fu affidata a ottimi cantori. Il soggetto riprende l’omonima tragedia di Voltaire del secolo precedente. L’etichetta britannica Opera Rara ha affidato una sua registrazione (solo alcuni brani) alla Philharmonia Orchestra in collaborazione col Geoffrey Mitchell Choir, sotto la direzione precisa e sensibile del talentuoso David Parry, pubblicata nel 2003. Di questa registrazione ne hanno parlato anche Anne Bluet (Anaclase), John Steane (Gramophone ) Roland Graeme (The Opera Quarterly) e Robert Levine (Classics today). Opera Rara va ringraziata per aver fatto rinascere un’affascinante rarità, facendo accrescere l’ammirazione e l’interesse per le opere di Mercadante. Per Jeremy Commons il contenuto del disco è sufficiente a dare una buona idea dell’opera nel suo complesso. Lui la vede come una critica alla religione; i personaggi principali sono creati con simpatia e le loro disgrazie sono commoventi. La musica, in questo set di 75 minuti, è formidabile, varia ed espressiva, ben eseguita e ben scritta. David Parry si dimostra un superbo direttore d’opera che riesce a rendere distinguibile questa dalle opere dello stesso periodo che possono facilmente somigliarsi, sottolineando le parti insolite e originali.

L’opera è ambientata a Gerusalemme, alla corte del sultano Orosmane, subito dopo le Crociate; contiene un conflitto amoroso oltre che religioso. Il monarca fa un centinaio di prigionieri francesi, compreso Lusignano, l’ex re cristiano della Città Sacra. Il Sultano è innamorato di Zaira, una schiava del suo harem, che spera di sposare presto. Zaira incontra il Cavaliere Nerestan, venuto dalla Francia per pagare il riscatto dei prigionieri. Concessa da Orosmane la libertà di lasciare Gerusalemme, Nerestan e Zaira scoprono di essere figli di Lusignano. Lusignano, inorridito dal fatto che sua figlia sia cresciuta come musulmana e stia progettando di sposare il suo nemico, chiede a Zaira di convertirsi, di rifiutare di sposare Orosmane e di mantenere segreto il loro legame familiare, per sua stessa protezione, ma andrà diversamente. All’improvviso, il tiranno imprigiona di nuovo il vecchio e ripudia la ragazza. Eppure lei lo ama: Nerestan le chiede di battezzarsi affinché Lusignano muoia con la gioia di sapere che era diventata cristiana. Orosmane è infuriato per il rifiuto di Zaira e sospetta che lei gli sia infedele. Lusignano muore e Nerestan convince Zaira a fuggire con lui. Orosmane, venendo a conoscenza della fuga, pensa che Nerestan sia l’amante di Zaira, con rabbia accoltella Zaira e finisce per pugnalare Nerestan. Mentre Zaira sta morendo si riferisce a Nerestan come fratello e Orosmane, rendendosi conto di ciò che ha fatto, si uccide. La povera Zaira così perde un padre, un fratello, un amante e la vita. Gli estratti di Opera Rara includono l’aria d’ingresso di Orosmane, un duetto tra Orosmane e Nerestan, il trio in cui Lusignano si riunisce a Nerestan e Zaira, un duetto tra Zaira e Orosmane (in cui la rimprovera per la sua sospetta infedeltà e lei insiste di amarlo ancora), una doppia aria per Zaira, che reagisce alla morte del padre e il finale delle morti violente.


One thought on “Zaira

  • 30 Novembre 2020 in 11:27
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    BRAVA “ALGRAMA’ ” : CON CORAGGIO
    MANTENERE SEMPRE VIVO L’INTERESSE PER LE COSE DELLA CULTURA CHE ALLA FINE..È IL VERO PANE E COMPANATICO DELLA VITA ! GRAZIEE

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