Intelligenza emotiva: il linguaggio del cuore

Gestire le emozioni o riconoscere quelle altrui, è una caratteristica di chi possiede l’Intelligenza emotiva e potrebbe facilitare la carriera o migliorare la vita sociale e relazionale.

Non tutti possiedono questa dote, da molti definita innata. In ogni caso può essere affinata, per riuscire ad avere successo nella vita e migliorare la crescita personale.

La definizione d’intelligenza emotiva ha subito diverse modifiche nel corso degli anni, tuttavia, il suo concetto può essere legato alla capacità che può renderci consapevoli dell’immenso potere che hanno le nostre emozioni (positive o negative che siano), su di noi, sulle nostre relazioni e su chi ci circonda.

La presenza di un’elevata intelligenza emotiva, intesa come la capacità di percepire, riconoscere e gestire le proprie emozioni e quelle altrui, sembra portare dei benefici nei vari aspetti della vita quotidiana.

Coloro che ne sono dotati sembrano:

  • avere migliori rapporti sentimentali, famigliari, sociali e lavorativi;
  • essere percepiti dagli altri in maniera maggiormente positiva;
  • comprendere meglio sé stessi;
  • riuscire a prendere decisioni in funzione delle proprie emozioni;
  • avere un buon rendimento scolastico.

Secondo alcuni dati si evince come chi presenta un buon grado di di intelligenza emotiva, ha anche una maggior probabilità di avere:

  • maggior soddisfazioni dalla propria vita
  • un elevato livello di autostima
  • un minor rischio di incorrere in scelte deleterie per sé o in comportamenti di dipendenza (alcol, droghe, etc.).

Cosa fare?

Chi ha una scarsa intelligenza emotiva, delle deficienze di empatia o nella gestione delle proprie emozioni, può migliorarsi su questi punti come su qualunque altra skill di intelligenza emotiva.

Ecco dunque dei suggerimenti utili per sviluppare la propria intelligenza emotiva ed avere benefici nei vari aspetti della propria vita.

Il primo step è quello di chiedersi in cosa si vuole migliorare, capire quale abitudine ormai “vecchia” si vuole sostituire: a questo punto diventa utile provare a darsi delle risposte e in caso di insuccesso, confrontarsi con un amico o con un membro della famiglia. Questo passaggio è utile per riflettere meglio sulle proprie emozioni.

Ricevere un feedback esterno può tornare utile per vedere le cose da un altro punto di vista.

Il passo successivo è quello di riuscire ad accettare il comportamento o il pensiero altrui, senza giudicare e chiedersi cosa ci fa arrabbiare: questo aiuta a sviluppare la consapevolezza di sé stessi.

Dai un nome alle tue emozioni, che sia il più idoneo al tuo stato d’animo. Maggiore sarà infatti la comprensione di come ti senti, maggiore sarà la probabilità di riuscire a reagire e a gestire le tue emozioni.

Oltre a non giudicare gli altri, impara a non giudicare te e le tue emozioni.  Dimostra un pò di auto-compassione verso te stesso/a. È importante dar retta anche ai segnali che invia il tuo corpo.

Se quando esci con un tuo amico, ti senti ansioso/a e ciò ti crea un nodo allo stomaco, forse la sua compagnia ti fa poco bene. Anche questo significa avere piena consapevolezza di sé.

Dopo aver capito quale aspetto vuoi migliorare ed esser riuscito/a a sospendere il giudizio, diventa importante fare pratica. Se ad esempio vuoi affinare la tua capacità di ascolto, fai pratica su questo ogni volta che puoi: in questo modo riuscirai a farlo automaticamente, senza doverci pensare due volte.

Focalizzati sull’obiettivo, evita le distrazioni o qualsiasi altro pensiero che possa distoglierti dal tuo fine.

Sforzati, anche se inizialmente credi di non riuscire. Vedrai che, giorno dopo giorno, questo comportamento si trasformerà in una nuova abitudine.

Consiglio di lettura

Intelligenza emotiva: Che cos’è e perchè può renderci felici di Daniel Goleman

Goleman sostiene che l’intelligenza non è tutto. A caratterizzare il nostro comportamento e la nostra personalità è una miscela in cui il quoziente intellettivo si fonde con virtù quali l’autocontrollo, la pervicacia, l’empatia e l’attenzione agli altri: in breve, l’intelligenza emotiva.

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