Noi e gli altri

Capita un po’ a tutti di far cadere un piatto, un bicchiere o una tazza, sono stoviglie e poco importa se qualcuna si rompe. A volte però, la tazza o il vaso che si rompono avevano un significato particolare, magari erano pregni di ricordi e allora ci dispiace, e cerchiamo di ripararlo nel miglior modo possibile.

Eppure c’è una pratica giapponese che fa l’esatto opposto, evidenzia queste “fratture”, le impreziosisce e aggiunge valore all’oggetto rotto: è il kintsugi, letteralmente “riparare con l’oro”.

Ma perché i giapponesi riparano con un metallo tanto prezioso un oggetto di ceramica rotto?

La risposta la possiamo trovare nella resilienza, un concetto che per i giapponesi è molto radicato. Nella loro cultura infatti, è importante che ogni persona sia in grado di far fronte in maniera positiva ad eventi traumatici, crescendo attraverso le proprie esperienze dolorose e aggiungendo valore agli altri.

Proprio come avviene per gli oggetti riparati con il metallo prezioso, che risorgono riacquistando valore e bellezza, diventando molto più preziosi di quello che erano prima, è possibile aggiungere valore agli altri.

Per aggiungere valore agli altri, indipendentemente dal vostro ruolo o posto di lavoro in cui vi trovate, è importante porsi la domanda: in che modo sto fornendo valore all’altro? In che modo posso fornire valore alle persone che incontro?

Nella società odierna, dove tanti prodotti e servizi sono visti come una merce, la capacità di dare valore a un prodotto o ad un servizio è diventata una necessità assoluta. Ancor prima di chiedere agli altri, dobbiamo essere disposti a fornire noi valore agli altri. Solo così diventiamo preziosi. Dare valore però, non significa che dobbiamo trasformarci in “zerbini”, ma impegnarci a fornire qualcosa di veramente utile a chi ci sta intorno.

Esistono diversi modi per aggiungere valore: creando qualcosa di utile, ispirando qualcuno ad agire, fornendo una nuova prospettiva, dando l’esempio, ascoltando di più, offrendo la propria attenzione, essendo presenti per qualcuno o semplicemente amando.

Aggiungere valore agli altri, infatti, non solo è la chiave per il successo, ma anche per godere di una vita appagante e soddisfacente. Anche in questo caso vale il famoso principio dell’80/20. Se scegli di aggiungere valore a te e agli altri per almeno il 20% del tuo tempo, aumenterai dell’80% il livello di felicità.

Potrebbe sembrare un ragionamento egoista o da calcolatori ma pensateci bene, ogni relazione si basa su uno scambio di valore che deriva da un bisogno. Quando incontriamo qualcuno per la prima volta, guardiamo gli interessi comuni e poniamo l’attenzione su ciò che ci è piaciuto nel tempo trascorso insieme.

Fino a quando io soddisfo il bisogno di un’altra persona e porto valore, la relazione continua ad esistere. Tra questi bisogni, c’è quello dell’amore, dell’amicizia. Nel momento in cui smetto di portare valore all’altro, oggettivamente o soggettivamente, la relazione cessa di esistere.

Il valore può dipendere da molti fattori: dalla cultura, dalla predisposizione personale, dalle esperienze vissute, dal senso di gratitudine, dalle diversità.

Ma come si fa a dare valore alla vita degli altri?

  • Cerca di capire i bisogni della persona a cui ti rivolgi;
  • Prova a pensare a ciò che hai da offrire alle altre persone;
  • Fai ciò che ami;
  • Aiuta gli altri a raggiungere gli obiettivi personali mirati, in modo onesto e sincero;
  • Sbarazzati di tutto ciò che pesa su di te emotivamente o fisicamente e di qualunque cosa che ti trascina verso il basso;
  • Non temere il fallimento;
  • Non aspettarti nulla.

Di seguito riporto 3 semplici esercii per allenarsi a sviluppare valore nella vita degli altri.

Esercizio 1: Recati in un posto che ti piace: un ristorante, un negozio, un salone di bellezza. Osserva in che modo chi ci lavora ha a cuore i propri clienti. Scrivi ciò che osservi. Quindi prova a metterlo in pratica con gli altri e poi valuta cosa è cambiato.

Esercizio 2: Domani, sul lavoro, prenditi cura dei dettagli più di quanto tu abbia mai fatto prima. E continua a farlo, giorno dopo giorno.

Esercizio 3: Scrivi ogni giorno un elenco indicando tre situazioni in cui hai aggiunto valore agli altri (es. ho consigliato un libro ad un amico, ho condiviso una storia utile, ho riconosciuto ad una persona il grande impegno che ha messo in un lavoro) e tre situazioni in cui hai aggiunto valore a te stesso/a (ho letto per 30 minuti, ho giocato con i miei figli, ho scritto un capitolo del mio libro). Prova a metterlo in pratica per ameno 29 giorni, il tempo necessario per trasformare un gesto autoimposto in gesto spontaneo, e ti accorgerai di aver creato un circolo virtuoso.

Consiglio di lettura

Nella vita degli altri di Michele Bravi

In un edificio di cinque piani prendono vita molte storie: Angelo è un uomo spaventato che vive la sua passione per la fotografia; Vera è una signora che sogna Parigi e lussi impossibili; Achille è un uomo complesso che cerca nel cibo la sua vendetta contro il mondo, Eco è una signorina la cui bellezza nasconde una sottile punta di coraggio verso la Vita. Tutte storie che si intrecciano e si rispecchiano descrivendo il caos di un uomo smarrito nelle sue profondità. 

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