Madonna del Buoncammino: paradigma di amore e fede

Mossi dalla devozione per la Madonna, gli abitanti della città di Altamura erigono una nicchia che raffigura, per i viandanti e i pellegrini di un tempo, una protezione lungo l’impervio cammino (meta di soste religiose) che congiunge l’insidiosa, raminga e solitaria Murgia alla affollata via di imbarco verso l’urna di S. Nicola di Bari. Sempre memore di una storia augurale che auspica ai devoti il buon cammino verso la adorazione popolare, dalla peregrinatio occasionale alla festa della bandiera, in tempi di grandi prove per l’umanità – guerre, pandemie, sconvolgimenti naturali causati dall’incuria degli uomini e dilagante impostura anticristica – la Madonna del Buoncammino ci spinge, ancora oggi, ad interrogarci sul senso della nostra vita, allorquando le fragilità e le precarietà dell’esistenza appaiono ancor più incolmabili. Spingendoci a cercare una meta in grado di donare significato ed espressione alla nostra essenza, affresco e statua della Madonna del Buoncammino (oggetto di culto sin dal 1700), sono il cuore dell’avvenimento mariano che rievoca il percorso sinuoso come mistero da scandagliare e missione da realizzare: vivificare la propria fede, al di là della mera apparenza quotidiana, come qualcosa di più grande, inafferrabile ed intangibile. Lungo la contemporanea, lussureggiante strada, aggrovigliata e avviluppata da curve restituite al culto dei fedeli, l’uomo scopre di non essere solo, di avere Maria come Madre della propria rinascita. E percorrendo la carreggiata devozionale senza contare i passi, noncuranti delle asperità, con sempre maggiore sicurezza e fiducia, i piedi camminano ben saldi sulla terra e lo sguardo levato verso l’orizzonte. La genesi di una esperienza atavica che conduce fuori dall’oscurità in cui si procede incerti, ci accompagna verso il Santuario dei pensieri più remoti e profondi, dove la luce inaspettata di un passato si fa presente, spalancando frontiere di felicità, gioia e amore prima inimmaginabili, nella piena realizzazione di sé come figli di Dio. L’umanità è ormai giunta ad un bivio decisivo e ad un punto di quasi non ritorno: chiamati a scegliere fra luce e tenebre, eros e thanatos, religiosità e apostasia, non dobbiamo dimenticare che il nostro cammino – e quello del mondo – tende ad un fine e ad un compimento, da sempre storia di salvezza. Ogni volta, lungo quella strada fatta di agnosticismo o conversioni, la Madonna sembra dirci “Cari figli, vi mostro la via per la quale dovete andare”, promettendoci un futuro di speranza, pace e prosperità. Professando il divino congedo, culminato nella solenne e coeva proclamazione della Madonna del Buoncammino, il cristiano resta saldo nella fede, mentre la tossina sottile e affilata dell’incredulità penetra nei cuori, senza che questi lo intuiscano. L’attuale fase del cammino umano, che delimita il modernismo come la somma di tutte le eresie, è contraddistinta da un attacco virulento dell’impero delle tenebre, volto a dissolvere la deificazione e intronizzare l’uomo al posto di Dio. Innumerevoli sono le testimonianze di individui, santi e mistici (come pure gli ammonimenti del Magistero) che preannunciano, per il nostro tempo, l’apice del combattimento escatologico. Tuttavia è la stessa, imperitura presenza della Madonna del Buoncammino, il segno apocalittico che testimonia l’inizio della battaglia alla quale la Regina della pace chiama, come deposizione eroica della fede, gli «apostoli del Suo amore». Coloro che scelgono definitivamente il bene, declinando l’iniquità e l’ingiustizia, svelano la beatitudine divina e l’apoteosi mariana che agiscono sempre in modo proficuo ed efficace, anche se nascosto. Un viaggio affascinante nel mistero dell’anima.

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