Il controllo della nostra vita

Non tutto è sotto il nostro controllo. Non possiamo avere il controllo di tante cose: gli incidenti fortuiti, il tempo meteorologico, le calamità naturali e tante altre cose non dipendono dal nostro modo di agire.

Insomma, messa in questi termini, sembra che siamo in balia degli eventi. Per fortuna, non è così.

Come ci sono tante cose di cui non abbiamo il controllo, ce ne sono altre invece di cui abbiamo il pieno controllo. Quello che possiamo fare è avere chiaro su cosa e fino a che punto, riusciamo a controllare la nostra vita, in modo da aumentare al massimo il nostro potere di incidere sul nostro destino e saper rispondere in modo appropriato ai diversi eventi che ci capitano

Possiamo avere tre tipi di controllo su ciò che ci accade:

  1. diretto:  la nostra reazione non dipende dall’evento in sé ma da come la nostra mente lo filtra. Questo ci permette di avere un controllo diretto sui nostri comportamenti, sui nostri pensieri e sulle nostre emozioni.
  2. indiretto: abbiamo invece un controllo indiretto su tutto ciò che riguarda le relazioni con gli altri. Non abbiamo pieno potere di spingere una persona a fare qualcosa, ma attraverso il nostro comportamento possiamo provocare la reazione che desideriamo.
  3. nullo: non abbiamo nessun controllo nei confronti di  calamità naturali, del tempo meteorologico, del passato. Dobbiamo essere consapevoli che non c’è alcuna nostra azione in grado di impedire che accadano.

Quando non riusciamo a controllare la nostra vita sperimentiamo il senso di impotenza che si presenta quando ci si rende conto che non possiamo far nulla per modificare il corso degli eventi. Se perdura porta ad un atteggiamento rinunciatario, alla depressione, ad un senso di sfiducia che può diffondersi anche in altri ambiti della vita.

Ognuno di noi, senza rendersene conto, rinuncia ad agire perchè certo di non poter far nulla per cambiare la situazione e spinto da convinzioni profonde, forgiate da esperienze negative del passato, di essere impotente.

Tuttavia, possiamo sempre far qualcosa per cambiare la situazione. L’importante è adottare l’atteggiamento giusto. Per farlo dobbiamo fare due cose. Innanzitutto abbandonare l’atteggiamento vittimista proprio di chi reagisce agli eventi in modo passivo, ignorando il fatto che non reagiamo alla realtà ma in base a come la nostra mente la filtra. Poi è utile assumere un atteggiamento costruttivo ossia diventare responsabili del modo in cui reagiamo agli eventi che ci accadono, nel senso letterale del termine “respons-abili”,  esercitare l’abilità del responso, in altre parole decidere come reagire, in funzione dei nostri valori, ideali e obiettivi pensati, selezionati e interiorizzati. Chi assume un atteggiamento costruttivo è consapevole del tipo di controllo che può avere sugli eventi e di cosa può fare. In particolare può cambiare ciò di cui possiede il controllo diretto e che dipende totalmente da lui, ossia i propri pensieri, i propri comportamenti e le proprie emozioni; può influenzare gli altri attraverso il proprio comportamento quando ha il controllo indiretto; e può accettare la situazione o l’evento quando il problema è senza controllo, cercando di coglierne il lato positivo.

L’atteggiamento costruttivo ci permette di assumerci l’impegno e la responsabilità di ciò che dipende direttamente da noi, senza delegare agli altri o attendere che accada qualche evento fortuito. Significa mettersi in discussione e cercare le strade del cambiamento, coscienti però che non tutto dipende da noi, e che qualora ciò che desideriamo non venga raggiunto per cause esterne, non si tratta di un fallimento ma solo di uno dei risultati possibili. Infine, ci fornisce di uno strumento capace di superare il senso di impotenza di fronte agli eventi che non possiamo controllare: l’accettazione. A differenza della rassegnazione che è un’emozione passiva, di resa, l’accettazione è un’emozione attiva, mirata a elaborare i vissuti spiacevoli di ciò che subiamo investendo le nostre risorse per superarli e trarne insegnamento.

A volte è necessario chiedere aiuto o trovare nuove strade e strumenti per cambiare. Cosa fare?

Ogni volta che ti trovi di fronte a un evento, fai attenzione all’atteggiamento con cui lo affronti.  Se ti accorgi di assumere un atteggiamento vittimista modificalo in quello costruttivo: immagina cosa faresti se avessi la piena convinzione che puoi cambiare il tuo comportamento, i tuoi pensieri e le tue emozioni, cosa faresti per influenzare le altre persone e portarle a fare ciò che desideri, e come riusciresti ad accettare ciò che non è modificabile?

Ad esempio: se, quando il tuo partner per l’ennesima volta ti accusa di non ascoltarlo, ti accorgi di liquidare la faccenda con atteggiamento vittimista, cambia prospettiva consapevole che invece puoi cambiare; se ti accorgi di lamentarti dell’antipatia del tuo collega d’ufficio e di liquidare la faccenda con “è colpa sua perché ha un brutto carattere“, cambia prospettiva, consapevole che puoi influenzare il suo comportamento antipatico modificando il modo in cui ti rapporti a lui ; se è il tuo giorno libero e avevi deciso di trascorrere una giornata al mare ma ti svegli e piove, e di conseguenza te la prendi con il mondo, pensi che la sfortuna si accanisca contro di te facendoti sprecare un giorno di ferie, cambia prospettiva, consapevole che puoi trovare il modo di accettare serenamente la situazione.

Il consiglio di lettura

Quella sera dorata di Peter Cameron: questo libro ha il dono di raccontare con levità temi importanti e lascia una traccia in chi legge, provocando alcuni inaspettati cambiamenti nel proprio modo di vedere e approcciarsi alle decisioni e alle scelte, da quelle superficiali a quelle determinanti.

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