La Vitovska, il vino della pietra

La Vitovska è un vino bianco, che si declina al femminile, singolare quanto gradevole per le sue caratteristiche organolettiche. Nasce da un vitigno autoctono del Friuli Venezia Giulia, in particolare del Carso Triestino che percorriamo virtualmente in un gemellaggio ideale con la Murgia carsica.

Il Carso si estende tra le province di Gorizia e Trieste, oltrepassando il confine e giungendo in Slovenia. Il termine Carso – Kras in sloveno – deriva dalla parola Carsa, di origine preindoeuropea e significa roccia. Il Carso triestino si estende per circa 40 Km dal Monte S. Michele (Monfalcone) alla Val Rosandra per una larghezza media di cinque chilometri. Il territorio della denominazione dei vini DOC Carso si estende fino a Muggia, comprendendo quindi tutta la provincia di Trieste e la parte carsica della provincia di Gorizia, facendo il distinguo tra i vari vitigni.

La particolare posizione dell’altopiano carsico favorisce un clima con diverse caratteristiche. Alcune zone presentano peculiarità mediterranee altre addirittura alpine, si può comunque considerare il Carso come territorio dal clima continentale, caratterizzato da inverni rigidi ed estati calde. La particolarità dell’altopiano è la mancanza di corsi d’acqua di superficie, a causa di quello che è chiamato fenomeno carsico, collegato alla presenza di foibe (tristemente famose), inghiottitoi che si incuneano verticalmente nei quali si perdono le acque piovane. Comunque, le piogge, di solito abbondanti, riescono a irrigare la poca terra rossa-argillosa, ricca di ferro. Nel caso ci fosse troppa umidità nessun problema, arriva la Bora, col suo sferzante soffio, a ripulire l’aria.

La Vitovska è un vitigno antichissimo (quindi ormai autoctono) che oltre il confine italiano si trova fin nella valle del Vipacco, in Slovenia. Non si conosce l’origine del nome. Potrebbe arrivare dallo sloveno vitez (it. cavaliere, quindi vino del cavaliere) o da vitica (it. viticcio).

È stata chiamata anche Organca-Verganca-Vitovska Gargania. Non è associabile ad alcun altro vitigno. Si è ben adattata ai terreni asciutti. Ha buona vigoria, il grappolo è grande, piramidale, alato, resistente alla violenza della Bora che potrebbe infastidirla in alcune annate, a causa della sua precocità. Abbastanza sensibile a peronospora e oidio ha una buona tolleranza verso la muffa grigia. “La Vitovska, ha il carattere del triestino carsolino, caparbio, testardo, sempre col pensiero da qualche altra parte ma preso con le buone riesce a dare qualcosa di buono. A volte fa prodigimolto interessanti”.

Il vino prodotto con l’uva Vitovska è leggero e forte nello stesso modo, fruttato, si accompagna a molte pietanze; è giallo paglierino, più o meno carico, fino al color ambra se è macerato sulle bucce; è un vitigno molto interessante perché ogni anno dà un sapore diverso; molto dipende dall’annata ma anche dal terreno. Da qualche anno si è costituita l’Associazione Viticoltori del Carso che riunisce circa trenta aziende con lo scopo di tutelare, curare e valorizzare la cultura dei viticoltori della provincia di Trieste e delle zone vicine. Il vino Vitovska con i suoi profumi che si ripropongono al gusto, rispecchia la terra da cui proviene: la roccia che si alterna a flora spontanea, le erbe aromatiche, i sentori di frutta che insieme alla salinità proveniente dal mare, lo rendono singolare e inimitabile. Può essere gustato come aperitivo o per accompagnare minestre carsoline con orzo e fagioli, molluschi, crostacei e pesce.

Vitovska, il vino della pietra, un’ulteriore testimonianza di quanto la natura possa essere generosa se rispettata e curata.

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