La storia di Altamura in toponomastica: Orazio Persio

Oggi il ramo della famiglia Persio a Matera si è estinto ma alcuni discendenti, i medici Antonio e Ascanio, risiedono ad Altamura, dove Corso Umberto I, per un tratto, prende il soprannome di salita di Persio. Altri membri della famiglia Persio vivevano nel centro storico di Altamura almeno già dal ‘700, per esempio un Orazio che morì durante i fatti del 1799 e ad un Orazio Persio il Comune di Altamura ha dedicato una via.

Tra i personaggi più noti della famiglia c’era Ascanio Persio che nacque a Matera, dove il Comune gli ha dedicato una strada; nacque il 9 marzo 1554, dallo scultore Altobello e dalla nobile Beatrice Goffredo. Coi fratelli poté frequentare la scuola privata dello zio, raggiungendo (tutti) alti livelli di studio. Studiò lettere greche e latine all’Università di Padova. Negli anni Settanta fu a Roma e a Venezia dove nel 1574 pubblicò La corona d’Arrigo III re di Francia, in occasione del passaggio di Enrico III, diretto a Parigi per diventare Re. Nel 1586 si trasferì a Bologna, dove ottenne la cattedra di lingua greca, con la possibilità di leggere Aristotele nella sua lingua. Il 10 febbraio 1589 conseguì anche la laurea in filosofia e gli fu conferita la cittadinanza bolognese. Compose in italiano, latino e greco la Historia della s. immagine della gloriosa Vergine.
L’opera a cui deve la sua fama è il Discorso intorno alla conformità della lingua italiana con le più nobili antiche lingue, e principalmente con la greca, stampato a Venezia nel 1592 e poi a Bologna. La grande novità di Ascanio Persio riguardò il ruolo che il Sud doveva avere nella formazione della lingua nazionale, in tempi in cui l’unificazione linguistica consisteva in un processo di “fiorentinizzazione”. Non si poteva accettare che degli altri dialetti italiani si ignorassero le potenzialità, oltre che le nobili origini (il latino, il greco e l’ebraico). Conobbe Tommaso Campanella, già sospetto al S. Uffizio: il nome di Persio emerse in un interrogatorio di Campanella durante il processo a cui fu sottoposto nel 1594 ma solo come testimone. Dal matrimonio con la bolognese Costanza Virgili non ebbe prole. Morì a Bologna il 1° febbraio 1610 e fu sepolto nella chiesa di S. Agostino; sul sepolcro fu collocato un busto marmoreo e un epitaffio dettato dal fratello Antonio. Silvio Ragone

Foto di Palazzo Ponzetti Persio nel centro storico di Altamura.

Scatto della cattedrale di Carlo Centonze

Orazio e Antonio Persio, fratelli di Ascanio e figli di Altobello

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