San Michele Arcangelo, Patrono di Gravina

È annotato in una bolla pontificia di Papa Clemente X che “da tempo immemorabile clero e popolo della città di Gravina in Puglia venerano e considerano San Michele Arcangelo Protettore e Patrono della città, per aver protetto il popolo dalla peste, che falcidiava tanta umanità nel 1654”. “E quando i terremoti che nel 1722 per sei mesi continui questa città scuotevano, con patrocinio di detto glorioso San Michele fu esente da ogni danno”, annotava il vescovo del tempo mons. Vincenzo Ferrero. Il Capitolo Cattedrale di Gravina in quegli anni si impegnò, attraverso un voto, a visitare la grotta di San Michele Arcangelo, sul burrone della gravina, l’8 maggio di ogni anno, impegno che viene onorato tutt’oggi. La statua in pietra di San Michele Arcangelo è situata in una nicchia in Cattedrale, sotto è incisa la data 1538. “Eccellenza, perchè non sfatiamo la credenza magica che chi tocca la statua procura il terremoto, portandola in processione il 29 settembre?” chiese don Angelo Casino al Vescovo nel 1981. Il Vescovo acconsentì. E così, dopo due secoli la bellissima statua fu portata in processione, non a spalla come la portavano i nostri antichi nonni, ma su di un furgone. La curiosità fu grande. Durante la novena la statua fu situata presso il presbiterio della Cattedrale. E il giorno della festa, la sera del 29 settembre 1981, la statua varcò la porta della Cattedrale in piazza Benedetto XIII. Parecchi si erano allontanati da Gravina per il timore di un terremoto, mentre grande fu il battimani della folla che gremiva la piazza. Due anni in processione. Poi fu rimessa di nuovo per sempre nella nicchia e li è rimasta. La nomina di San Filippo Neri a Patrono minore, risale invece al 1697 per interessamento dell’allora Cardinale fra Vincenzo Maria Orsini (poi Papa Benedetto XIII) per devozione da lui riposta essendo scampato dal terremoto del 5 giugno 1688. La cerimonia antichissima della consegna delle chiavi della città a San Michele, dalle mani del sindaco e del Vescovo al Santo, è particolarmente sentita da tutta la popolazione: uno dei momenti più toccanti delle celebrazioni in onore del Santo. Raccontiamolo ai ragazzi!

Foto di Carlo Centonze

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