La Biblioteca Capitolare Finia è uno scrigno di inestimabile valore

Le città in cui viviamo o che solitamente frequentiamo, custodiscono tesori, spesso poco conosciuti, con testimonianze preziose del nostro passato. Sono luoghi che appartengono alla storia e quindi patrimonio di ciascuno di noi, nonché fonte di grande ricchezza soprattutto per le future generazioni, oggi come non mai.

            La Biblioteca Capitolare Finia che si trova a Gravina in Puglia, in provincia di Bari, è una delle più antiche biblioteche della regione, vero e proprio tempio laico del sapere e della cultura, che rientra certamente tra i luoghi del cuore da conoscere e custodire. Abbiamo avuto il piacere di conversare e porre qualche domanda a don Giacomo Lorusso, Direttore della Biblioteca Finia.

Don Giacomo, come nasce la Biblioteca Finia? Da chi fu fondata?

La Biblioteca si potrebbe definire un vero e proprio “tempio laico” del sapere e della cultura, fortemente voluto e arricchito da illuminati rappresentanti dell’episcopato e del clero locale. La donazione più cospicua dal punto di vista del patrimonio librario e finanziario si deve al cardinale da cui prende il nome, Francesco Antonio Finy (1669-1743), stretto collaboratore del papa Benedetto XIII. Egli dispose l’assegnazione al Capitolo della Cattedrale della sua ricca biblioteca personale, comprendente volumi di elevatissimo pregio artistico e storico, che andarono a incrementare la dotazione della vecchia raccolta, e 2000 ducati per la costruzione di un “vaso” dove collocare la biblioteca, prima allocata all’interno della sagrestia della cattedrale, con relative suppellettili. Venne fondata ufficialmente nel 1686 per opera del cardinale Vincenzo Maria Orsini, allora arcivescovo di Benevento, asceso al soglio pontificio nel 1724 con il nome di Benedetto XIII, che agiva in qualità di esecutore testamentario delle ultime volontà del vescovo di Gravina Domenico Cennini dei Salamandra, reggitore della diocesi dal 1645 al 1684, il quale aveva lasciato un primo nucleo consistente dei suoi libri. Il fondo fu ulteriormente arricchito con le donazioni dell’arcidiacono Donato Angelo Lettieri (1700) e del papa Benedetto XIII (1729).

Da chi è stato progettato e costruito l’edificio?

La costruzione dell’edificio fu affidata nel 1740 all’architetto Donato Giannuzzi di Altamura e portata a termine nel 1743. L’edificio è costituito da un unico corpo di fabbrica a pianta quadrata. La facciata principale, a spigoli smussati, spartita da lesene, dal portale in asse con un’alta scalinata, è caratterizzata da elementi architettonici e decorativi che rimandano al prospetto di un edificio di culto. Tra gli elementi decorativi presenti su entrambi i prospetti si possono annoverare le colonne d’angolo, i motivi scultorei a conchiglia e il frontone a volute, tipici delle architetture dal XVI al XVIII secolo. Nella parte centrale, sul frontone, al di sopra del portale fa bella mostra di sé nell’edicoletta campanaria, l’originalissimo orologio meccanico seicentesco nel cui quadrante sono stati inseriti successivamente i ritratti di Vittorio Emanuele II e di Giuseppe Garibaldi, che con il movimento degli occhi scandiscono il tempo.

Don Giacomo, ho avuto il piacere di visitare la Biblioteca Finia e sono rimasta affascinata da quello che sembra, ma per certi versi è un mondo a parte, un prezioso contenitore che riserva meraviglie…

Una volta entrati, infatti, ci avvolge lo stupore: è forte il richiamo agli elementi sacri di questo edificio pur destinato a usi profani. L’elemento principale è costituito dalla grande sala di consultazione, assimilabile alla singolare struttura di uno “scriptorium” medievale, tipico dei monasteri, caratterizzata dalla presenza di ampie vetrate perimetrali ubicate nella parte alta dell’ambiente per garantire un’illuminazione ottimale, sfruttando la luce naturale più a lungo possibile; delle finestre originarie, quattro per ogni lato lungo e tre su quelli corti, oggi risultano occluse quelle che si aprivano sulla parete di fondo. Le murature sono scandite da pilastri, che addossati alle pareti formano delle nicchie all’interno delle quali sono collocate le librerie. Nei sotterranei si trovano i resti degli ambienti un tempo adibiti a carceri dell’Università gravinese. La Biblioteca può vantare un patrimonio di oltre 20 mila volumi, di cui 12 incunaboli, circa 437 edizioni del XVI secolo e oltre 8000 del ‘600, ‘700 e dei primi trent’anni dell’’800, un prezioso manoscritto miniato. Tra le altre opere conservate vi sono periodici relativi alla fase della stampa tipografica manuale e un rilevante numero di spartiti di musica sacra e profana. Preziosa la collezione di libri sull’inquisizione. Molti testi sono di famosi autori viventi e in prima edizione, provenienti dall’intera Europa e in diverse lingue. Notevole la collezione dei manoscritti, tra cui va segnalato quello della cronaca del Conclave del 1730.

Chi si occupa delle attività della Biblioteca Finia?Il 22 ottobre 2012 si è formalmente costituita l’Associazione della Biblioteca Capitolare Finia di Gravina in Puglia, denominata anche “Finia Library Association”, un’organizzazione di volontariato apolitica e apartitica che persegue finalità di solidarietà nell’ambito socio-culturale, a sostegno e tutela del patrimonio della Biblioteca Capitolare Finia. I membri dell’associazione, a titolo personale e gratuito, come semplici volontari hanno offerto la loro collaborazione al Bibliotecario della Finia

per il riposizionamento definitivo dei volumi antichi negli scaffali della sede restaurata della Biblioteca, per l’allestimento della sala per la cerimonia di apertura del 13 settembre 2012 così come per la presentazione della biblioteca al pubblico nelle prime settimane di apertura. Dal 13 settembre 2013, sempre a titolo gratuito e come volontari, stanno occupandosi della spolveratura e verifica del catalogo topografico della Biblioteca Capitolare Finia insieme all’accoglienza di gruppi di turisti e ricercatori, anche per l’Archivio storico diocesano.

Ho costatato che molte sono state le attività svolte fino a oggi. Nello specifico di cosa vi siete occupati?

Dal 2012 a oggi sono stati catalogati circa 7000 volumi della Finia. Numerose anche le mostre di libri nelle bacheche della Biblioteca. I tesori della Finia (2012-2013). I libri su S. Luigi Gonzaga (2014). Enciclopedismo da Plinio alle Fake news (2017).  La storia e il formato dei libri antichi: dagli incunaboli alle ottocentine (2018).  Il culto di S. Michele Arcangelo a Gravina (2018). Il libro antico: formato e caratteristiche (2018-2019). Vita e opere di Benedetto XIII (2019). Intensa l’attività dedicata alle conferenze – curate allo stesso don Giacomo Lorusso – su grandi temi non solo religiosi, cui hanno partecipato personalità del mondo ecclesiastico, sociale e culturale. Di grande interesse anche i concerti con Maestri di musica che hanno diretto opere di vario genere. Innumerevoli le presentazioni di libri raccontati dagli stessi autori. L’ultimo appuntamento quello del 12 agosto 2020: Cosa leggeva la Madonna? Quasi un romanzo per immagini, di Michele Feo. Anche la scuola trova spazio nei programmi della Biblioteca Finia. Sono stati ideati e realizzati originali programmi didattici che grazie a metodologie e strumenti appositamente studiati e progettati, uniscono momenti di studio e d’approfondimento ad attività pratiche e ludiche: Storia del libro e della scrittura.Piccoli amanuensi.Giochi di luce, la storia a colori. Il notaio medievale e le sue pergamene.

Arcangelo Scacchi, lo scienziato dei minerali. The Newsroom. Piccolo manuale di sopravvivenza alle Fake news e alle trappole della rete. Produzione e circolazione dei saperi. L’enciclopedia da Plinio il Vecchio all’era digitale. “Mulieres Maleficae”. Lo stereotipo della “strega”: alcune chiavi di lettura storico–antropologiche. Caccia al libro: il mondo delle biblioteche e della catalogazione.

Innumerevoli le pubblicazioni realizzate e promosse. Non manca l’interesse verso l’arte, tanto da ospitare anche mostre di pittura. Com’è noto tutte le attività culturali sono state sospese in attesa di tempi migliori.

            Nell’auspicio della ripresa di un grande “servizio” culturale qual è quello reso alla comunità dalla Biblioteca Capitolare Finia, ringraziamo don Giacomo Lorusso per la sua disponibilità ma soprattutto per il suo impegno che va ben oltre le encomiabili attività della stessa Biblioteca. Gravina in Puglia (in provincia di Bari), è una città di antiche origini. Il suo nome deriva dalle gravine, cioè spaccature della crosta terrestre. Oltre alla Biblioteca Finia molte altre sono le bellezze naturali e architettoniche che la città offre insieme a prodotti enogastronomici di qualità.

Biblioteca Capitolare Finia

Piazza Notar Domenica, 5 – 70024 Gravina in Puglia (Bari)

Tel.: 080 8413518 – E-mail: bibliotecafinia@libero.it –  Sito: www.bibliotecafinia.it

Comune.gravina.ba.it

Per info: Museo Capitolare di Gravina 3500818462 – info@museocapitolaregravina.it

Giuditta Dina Lagonigro

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