Come affrontare la crisi economica

In un periodo come il nostro, caratterizzato da una profonda e marcata crisi dovuta essenzialmente all’emergenza sanitaria ancora in corso, i problemi economici sono all’ordine del giorno.

Le spese sembrano sempre di più, così come le preoccupazioni: si teme sempre più di non farcela e di non riuscire a fare tutto ciò che è necessario per vivere e, soprattutto, per vivere bene. Non basta, infatti, sopravvivere per essere felici.

Molte volte, i problemi finanziari possono avere delle conseguenze davvero impattanti sulla persona.

I soldi sono necessari, poiché ci permettono di soddisfare i bisogni, sia quelli primari (es. il bisogno di nutrirsi), che quelli secondari (es. bisogno di sicurezza).

Infatti, avere una disponibilità economica è il modo migliore per avere ciò che è necessario alla nostra sopravvivenza e realizzazione, ma soddisfa anche il bisogno di sicurezza: se ce l’ho, mi sento “al sicuro” perché potrò soddisfare i miei bisogni.

Ma a cosa ci riferiamo quando parliamo di preoccupazioni legate ai soldi?

Le preoccupazioni legate ai soldi sono preoccupazioni  pervasive che traggono spunto dai problemi pratici, chiamando in causa aspetti “immateriali” e, spesso, non commercializzabili come identità, autostima e aspettative di vita.

Alcuni percepiscono meno le preoccupazioni economiche, altri di più e questo dipende da fatto che la crisi economica viene vissuta in modo soggettivo: dipende da ciò che l’individuo vive e dalla condizione in cui si trova.

Quante famiglie vivono solo grazie ad uno stipendio e con la paura costante di non riuscire ad “arrivare a fine mese”? Quanti perdono il lavoro da un giorno ad un altro e sono costretti a vivere con un costante senso di precarietà?

Questo genera ansia e preoccupazioni.

Tutte le preoccupazioni economiche e i momenti di crisi hanno un impatto sul soggetto: vivere ciò che non si vuole è profondamente destabilizzante e compromette la vita del soggetto, sotto diversi punti di vista. Il lavoro riveste un ruolo fondamentale, perchè consente alla persona di esprimere le proprie inclinazioni e di vedere realizzate concretamente le proprie idee. Il lavoro rafforza l’autostima e favorisce la costruzione dell’identità della persona, la cui acquisizione scaturisce dall’interazione di fattori psicologici e sociali. Il guadagno permette al soggetto di essere un individuo dotato di dignità, di sentirsi potente e in grado di fare tutto.

Le preoccupazioni economiche, quindi, mettono a dura prova le persone che di conseguenza vivranno un vissuto depressivo.

È stato osservato infatti, che un malumore dettato da problemi finanziari si ripercuote sulla salute mentale e ciò porta, a sua volta, ad un peggioramento del malumore dettato dalla condizione economica. Tutto ciò genera un vero e proprio circolo vizioso e un malumore ancora peggiore. Le conseguenze non si limitano solo alla sfera individuale ma coinvolgono anche il livello sociale: con il tempo le relazioni significative possono essere compromesse a causa di queste difficoltà, e dal modo con cui il soggetto le vive.

Come possiamo uscirne o gestire al meglio tale situazione? Ecco alcune strategie valide.

1) Affrontate la paura e non isolatevi: sperimentare la paura è naturale!

Tuttavia alcune paure con il tempo potrebbero amplificarsi  e si potrebbe avere la sensazione di non avere una via d’uscita. In questi casi è utile parlarne con un professionista (psicologo o psicoterapeuta) che possa aiutare ad affrontare ciò che temete di più.

2) Impostate un budget: i budget hanno come obiettivo quello di aiutare ad ottenere ciò che si vuole, sia che si tratti di risparmiare per un proprio desiderio personale, sia che si tratti di mettere da parte soldi per le bollette. Ricordate che il vostro budget  deve essere realistico, per evitare un ulteriore stress finanziario.

3) Restate attivi: quando si ha a che fare con una depressione derivante da problemi economici, di solito si perde l’interesse per le cose che prima erano piacevoli: si trascorre più tempo al chiuso, in una stanza buia, concentrandosi sugli aspetti negativi di ciò che sta accadendo. Evitate di cedere a questa tentazione, ma restate attivi. É necessario inoltre, continuare a seguire la propria routine giornaliera, fare tutto ciò che si faceva prima, con gli stessi ritmi e la stessa costanza. Pensare frequentemente soltanto a ciò che va male, contribuisce solo a peggiorare lo stato di malessere. Tuttavia potete ritagliarvi uno spazio giornaliero, per riflettere sulle emozioni che state vivendo o di cui avete paura. Terminato tale spazio dovete tornare al vostro quotidiano e alle vostre routine.

Quindi, è vera l’affermazione: “i soldi non fanno la felicità”?

Sicuramente non sono tutto nella vita ma, averne, diminuisce le probabilità di vivere stress o comunque situazioni spiacevoli.

Il consiglio di lettura

L. Pasquinelli “Non aver paura di ricominciare. Come reagire alla perdita dell’impiego” (Sovera Edizioni, 2013):  La nostra epoca sta vivendo una crisi globale fatta di senso di precarietà, sfiducia, ansia e depressione. Per sopravvivere a tutto questo c’è solo un modo: potenziare le proprie capacità di adattamento, diventare flessibili e creativi e coltivare una rete di amicizie e amore che costituisce il sistema immunitario della nostra società

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